Maggioranza “compatta”, un solo passo indietro
Soddisfatto il gruppo di maggioranza - Importante la vittoria dell'opposizione che ha fatto riformulare la richiesta di modifica dello statuto comunale...
«Approvate tutte le importantissime 8 delibere all'ordine del giorno del consiglio comunale di ieri, a seguito di un consiglio comunale durato piú di 7 ore. Grande prova di compattezza della maggioranza; noi non avevamo dubbi!» così si legge sul profilo Facebook del gruppo di maggioranza "Partecipiamo – Mirella Cerini Sindaco". Partecipata la seduta, fino ad un certo orario ovviamente, da parte dei cittadini, per assistere al primo consiglio comunale a Palazzo Brambilla, che all'ordine del giorno aveva ben 22 punti. Impossibile esaurirli in un'unica serata, ne sono rimasti fuori 9.
La maggioranza è stata sì compatta, ma anche dall'altra parte l'opposizione non è stata da meno con sferrate polemiche soprattutto sulla gestione della permuta con la Cantoni per le aree dismesse della ex Peplos e del "Bosco Cantoni" (leggi: Bosco Cantoni: l'opposizione chiede maggior partecipazione), ma anche per la richiesta di modificare l'art 30 (deleghe consigliari) dello statuto comunale e aggiungere l'art. 34 per l'introduzione di un supporto tecnico agli assessori. In pratica, come ha spiegato il capogruppo Luigi Croci, «per l'art.30 lo scopo è quello di coinvolgere maggiormente i consiglieri in modo più attivo, assumendosi più responsabilità. L'articolo attuale è invece limitativo. Il consigliere delegato scelto farà sempre comunque capo all’assessore di competenza. L'introduzione dell'art. 34 serve per individuare tra i cittadini persone competenti in grado di supportare l’assessorato, non per sostituire l’assessore, ma per dare suggerimenti, in maniera gratuita e senza potere decisionale».
Se per l'art. 30 la minoranza, tranne Michele Palazzo, ha votato a favore della modifica, per l'introduzione dell'art.34 si è imposta invece ottenendo la vittoria significativa dello "strancio" della richiesta.
«Perchè questa richiesta? Forse perchè gli assessori non riescono a prendere decisioni da soli? L’art.34 verrà ampiamente contestato e non accettato» così ha contestato il consigliere Angelo Soragni, mentre Paolo Colombo ha ribadito che «ci sono consiglieri che hanno passato la fase elettorale e hanno ottenuto il consenso dei cittadini e a loro va onore e onere. Il normale cittadino invece non è passato al vaglio delle elezioni. La proposta riguardo l'art.34 ha una valenza politica molto più impattante rispetto alla democraticità».
Per Romeo Caputo (entrato come consigliere con la lista "partecipiamo" da cui si è subito staccato), «non è condivisibile il metodo come cui è stata posta la problematica, doveva essere discussa in commissione», mentre senza mezzi termini il consigliere Michele Palazzo ha contestato alla maggioranza di voler «stravolgere le regole con un atto di forza. Gli assessori sono stati nominati per ricatti – qui il duro attacco di Palazzo, a cui poi è stato chiesto rispetto –, senza competenze. Se avessero un minimo di dignità dovrebbero dimettersi, perchè non sono in grado di prendere decisioni se non nelle riunioni dei capigruppo. Sapete solo fare l’asilo mariuccia».
«La nostra voleva essere una scelta per coinvolgere i cittadini, non perchè l'assessore "non è in grado di". Concordiamo comunque sul fatto che sia meglio affrontare una revisione della statuto generale e procediamo quindi alla rimozione della richiesta di aggiunta dell'art.34» così il consigliere Croci in risposta all'opposizione.
«Questa sera in Consiglio Comunale abbiamo assistito ad uno spettacolo di veteropolitica che si commenta da solo. L'ostruzionismo perpetrato da alcuni membri delle minoranze è stato vergognoso, sfociando anche in insulti a membri della giunta che poco hanno a che fare con la vita pubblica della nostra Citta. Confido che, per il futuro, la situazione possa migliorare e creare un vero dibattito tra maggioranza ed opposizione, fatto di serie iniziative politiche e non di pressapochismo ed ostruzionismo ad oltranza. È proprio questo tipo di atteggiamenti che distrugge la partecipazione della cittadinanza e aumenta la disaffezione verso la politica», questa la dichiarazione di Alberto Dell'Acqua, segretario del Pd cittadino, a margine del consiglio comunale.
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