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Bilancio partecipativo, PD: “Promosso, con riserve”

Il capogruppo PD Giorgio Colombo esprime alcune perplessità in merito al nuovo progetto lanciato dall'amministrazione...

Anche Parabiago avrà il suo bilancio partecipativo. Ad annunciarlo è stato il sindaco Raffaele Cucchi nei giorni scorsi (qui il link). Il progetto vedrà suddivisi i cittadini in tavoli di lavoro in base alla fascia di età: adulti, giovani e ragazzi della prima classe delle medie. Il Partito Democratico, nonostante plauda all'introduzione di questo importante strumento di partecipazione attiva della cittadinanza, solleva alcuni dubbi.

«Nonostante il lustro pubblico dato dal sindaco all’idea – scrive il capogruppo PD in consiglio comunale Giorgio Colombo –, l’ amministrazione parabiaghese non ha reso noto un elemento cardine per poter esprimere una valutazione oggettiva del piano, ossia l’ammontare dei fondi che intenderà stanziare per trasformare in realtà le proposte presentate dai cittadini». Altra questione fondamentale, il non aprire la partecipazione a cittadini stranieri residenti a Parabiago o cittadini da meno di 5 anni.

«Colpisce la chiusura e l’autoreferenzialità dell’amministrazione di Parabiago – conclude Colombo -; così come colpisce l’idea dell’amministrazione di educare i più giovani ad un confronto internazionale con cittadini francesi, tedeschi e croati che, chiudendo parallelamente il confronto con i nostri vicini di casa e concittadini stranieri, che con noi abitano, vivono e conoscono la nostra città, una scelta marcatamente anacronistica che, ancora una volta, ci fa essere in ritardo rispetto alle sfide che la società ci presenta».

Di seguito il comunicato integrale del capogruppo PD Giorgio Colombo.


La scorsa settimana il sindaco leghista di Parabiago Raffaele Cucchi ha presentato il progetto di bilancio partecipativo “La Parabiago che vuoi tu”, un progetto che sarà attivato dopo l’estate e che procederà per fasi, fino alla definizione delle idee e alla valutazione della fattibilità delle stesse nella primavera-estate 2017; come consiglieri del Partito Democratico non possiamo che leggere con favore l’attuazione, anche a Parabiago, di questa forma di coinvolgimento diretto della cittadinanza nel lavoro dell’amministrazione comunale, uno strumento virtuoso che è stato già adottato da molte realtà locali del territorio e che rappresentava un obiettivo primario nel programma elettorale del centrosinistra nelle elezioni comunali del 2015. Parlare di bilancio partecipativo, com’è noto, significa parlare di un interessante percorso di coinvolgimento attivo ed “orizzontale” della cittadinanza, una buon esercizio di politica capace di stimolare l’interesse dei cittadini per il bene comune, soprattutto in un periodo come questo di crescente sfiducia nelle pratiche di amministrazione della cosa pubblica.

Riteniamo interessante anche la decisione di Parabiago di strutturare il progetto de “La Parabiago che vuoi tu” su tre livelli di età e di coinvolgimento (bambini, ragazzi e cittadinanza adulta), un’idea che se ben gestita può dar vita a dinamiche inedite di riflessione sulla città, soprattutto nel contesto scolastico; un impegno che, tra l’altro, stando a quanto anticipato dal primo cittadino, porterà gli studenti ad una collaborazione per così dire “internazionale”, dato che saranno attivati mediante il progetto di scambi europei Erasmusplus dei canali di dialogo e di formazione delle proposte con i pari età delle città di Chenove, Limburgerhof e con la croata Samobor, con cui Parabiago è gemellata.

Il progetto fin qui presentato, sebbene in ritardo rispetto ai diversi comuni della zona in cui il bilancio partecipativo è realtà anche da diversi anni, non può che presentarsi come promessa positiva ed innovativa per la città di Parabiago; al contempo è opportuno e necessario ricordare che, ad ora, nonostante il lustro pubblico dato dal sindaco all’idea, l’amministrazione parabiaghese non ha reso noto un elemento cardine per poter esprimere una valutazione oggettiva del piano, ossia l’ammontare dei fondi che intenderà stanziare per trasformare in realtà le proposte presentate dai cittadini. Non possiamo purtroppo che ragionare in astratto non conoscendo quale percentuale del bilancio Parabiago avrà intenzione di destinare alla realizzazione dei progetti sorti dai tavoli di lavoro e di partecipazione della cittadinanza.

Le somme ad oggi non si conoscono, eccezion fatta per la cifra inerente “la promozione, l’organizzazione e il personale coinvolto nel progetto”: secondo il comunicato reso pubblico dal sindaco Cucchi negli scorsi giorni in occasione della presentazione del progetto alla stampa si tratta di una spesa di 50.000€, una quota decisamente elevata se si tiene conto che è servita alla semplice stesura di quella che, oggi come oggi, non è altro che un’idea.

In attesa della definizione di ciò che per ora resta poco chiaro, uno degli aspetti che ci lascia fortemente perplessi è la definizione dei criteri per la partecipazione a “La Parabiago che vuoi tu”, un progetto che, si legge nelle slides del sindaco, apre unicamente a chi è in possesso della cittadinanza italiana da almeno 5 anni e a chi risiede a Parabiago dallo stesso periodo di tempo.

In questo il bilancio partecipativo di Parabiago sarà decisamente molto meno partecipativo degli altri progetti analoghi attivati nei comuni della nostra zona!

Si tratta di una “strozzatura” dei canali di partecipazione decisamente incomprensibile che, da un lato, lascia trasparire il colore “verde Lega” della proposta nell’intento di escludere i tanti cittadini di Parabiago che, seppur inseriti nel contesto sociale e lavorativo della nostra città, non potranno partecipare perché privi di cittadinanza (o in possesso di essa da meno di 5 anni), e che, dall’altro lato, contraddice pesantemente uno dei caratteri specifici della nostra città, ossia il suo essere snodo fondamentale nel territorio; Parabiago è un centro di transito ogni giorno per migliaia di pendolari ferroviari e di automobilisti che si spostano lungo l’asse del Sempione, è una città attraversata (e di conseguenza vissuta) quotidianamente da moltissimi utilizzatori di servizi che possono indubitabilmente avere il desiderio di contribuire alla formazione di proposte e offrirci uno sguardo diverso, valutativo e critico rispetto alla realtà in cui viviamo. Così come moltissime sono le persone che, abitando in città da poco, possono fornire alla comunità punti di vista interessanti derivati dal confronto con le realtà in cui risiedevano precedentemente. Perché non richiedere la loro partecipazione? Perché non usufruire della capacità di questi cittadini di effettuare confronti con altre città e/o contesti di vita e lavoro?

Ora, mentre alcuni comuni attigui aprono alla partecipazione al bilancio di tutti, anche non residenti (è il caso di Rho), dando voce agli utilizzatori dei servizi provenienti dal territorio circostante, colpisce la chiusura e l’autoreferenzialità dell’amministrazione di Parabiago; così come colpisce l’idea dell’amministrazione di educare i più giovani ad un confronto internazionale con cittadini francesi, tedeschi e croati che, chiudendo parallelamente il confronto con i nostri vicini di casa e concittadini stranieri, che con noi abitano, vivono e conoscono la nostra città, una scelta marcatamente anacronistica che, ancora una volta, ci fa essere in ritardo rispetto alle sfide che la società ci presenta.

Per “accorciare davvero le distanze tra cittadini e amministrazione comunale attivando percorsi di cooperazione con la popolazione”, come dice il sindaco, è importante estendere il più possibile la partecipazione ai progetti, come d’altronde fanno tanti comuni che prima di Parabiago hanno attivato questo strumento. D’altronde, per quanto sia superfluo ricordarlo, senza la partecipazione di tutti un bilancio partecipativo non potrà mai dirsi davvero tale.

Giorgio Colombo, capogruppo e consigliere comunale del Partito Democratico

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Pubblicato il 17 Giugno 2016
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