Non accennano a placarsi le polemiche nella maggioranza di Parabiago. Le dichiarazioni del consigliere leghista Giorgio Pattarello non sono piaciute alla collega di AttivaMente Valentina Sisti, che le definisce «inopportune e offensive», così come «irrispettoso e poco elegante» il modo utilizzato. L'esponente del Carroccio aveva lamentato come il sindaco Raffaele Cucchi avesse dato il suo voto per l'elezione del presidente del consiglio comunale non a Pattarello ma «piuttosto ha votato la signorina Valentina Sisti».

[pubblicita] «Ho volutamente lasciato trascorrere prima di esprimermi, nel caso in cui Lei avesse voluto smentire o moderare i suoi toni nei miei confronti – scrive la consigliera Sisti rivolgendosi a Pattarello -. Purtroppo il buon senso, le buone maniere, il rispetto e l’intelligenza non hanno trovato spazio nella sua ingiustificata brama e smania di quel ruolo da presedente del consiglio della nostra città. Non ha proprio retto la frustrazione di non essere scelto, addirittura c’è chi ha preferito votare la signorina, sottoscritta, Valentina Sisti. Dura la frustrazione vero? Più dura ancora gestirla senza ledere gli altri… ed ecco allora che spende parole assolutamente inadeguate e sicuramente non di classe verso l’unica outsider che poteva citare, la sottoscritta appunto. Mi sento da Lei offesa come donna, come collega in consiglio e come persona che ha studiato». La consigliera Sisti, quindi, invita Pattarello a non chiamarla più "signorina", ma, piuttosto, "consigliera" o "dottoressa". In "signorina" Sisti legge una «connotazione negativa e sessista».

E l'esponente della lista civica di maggioranza rimanda al mittente anche le accuse per cui Attivamente avrebbe richiesto un assesorato o la presidenza del consiglio. «Lei – conclude Sisti – può dire la stessa cosa di se stesso?».