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Scioperi e presidi: i lavoratori del legnanese alzano la voce

Il presidio dei dipendenti Bmp Bertelli, le proteste dei lavoratori Tosi e il blocco da domani degli straordinari dei netturbini Amga testimoniano il clima di tensione...

E' tempo di scioperi, presidi e di cortei per i lavoratori del legnanese. La crisi economica globale che si riflette sul locale continua ad abbattersi come una scure sulle imprese del territorio, anche su quelle che per anni ne hanno rappresentato l'eccellenza. 

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Presidio lavoratori Bmp Bertelli Villa Cortese 4 di 15

Nemmeno il salvataggio da parte di aziende straniere in molti casi ha  portato ai risultati sperati: Gli Indiani di Gammon hanno traghettato la Franco Tosi verso il fallimento che in questi giorni si sta cercando di scongiurare con la messa in vendita del ramo aziendale e tanti timori da parte di sindacati e lavoratori; la multinazionale Schlegel dopo 4 mesi di "Due Diligence" ha abbandonato la Bmp Bertelli di Villa Cortese lasciando 90 dipendenti senza lavoro. (Qui il nostro articolo, Sopravvissuta all'incendio, la Bertelli rischia il fallimento: in 90 senza lavoro)

Proprio oggi (venerdì 31 gennaio) le Rsu con una delegazione di una quarantina di lavoratori hanno organizzato un presidio davanti alla sede di Confindustria Alto Milanese (nella foto in alto) dove si è tenuto un tavolo con i sindacati, l'associazione di categoria, l'azienda e un possibile acquirente (l'ingegnere Francesco Ranieri, a capo di una cordata di tre imprenditori) per gridare le proprie preoccupazioni:  «A noi non interessano i conteggi matematici ma l'occupazione – la posizione dei lavoratori –  Dietro i numeri ci sono 85 famiglie senza posto di lavoro. L'azienda deve prendere in considerazione tutte le offerte». Sembra in fase di risoluzione la questione relativa alla mobilità volontaria che i dipendenti chiedono venga aperta per tutti.

Un altra vertenza riguarda infine i 150 operatori ecologici di Aemme Linea Ambiente che da domani fino al 10 febbraio faranno il blocco degli straordinari con non pochi disagi per la popolazione. I lavoratori rivendicano il premio di produzione e il ticket restaurant in base alla presenza dichiarando di non essere disposti a pagare per la gestione "allegra" di altri. In questo caso non parliamo di multinazionali ma del vecchio Cda di Amga, oggi ancora alle prese con i debiti. 

Per quanto riguarda la Franco Tosi proprio oggi è stata firmata da tutte le Rsu sindacali unitarie  e dai dipendenti una lettera per chiedere a Ministero, Tribunale di Milano e Commissario di valutare l'ipotesi di affitto che permetterebbe l'immediata ripresa produttiva e lavorativa per buona parte dei dipendenti oggi in cassa integrazione straordinaria.

Come da impegni assunti in assemblea la RSU e le OO. SS. Regionale e Territoriali, ieri è stata inoltre richiesta al Commissario Straordinario una copia del piano di vendita, presentato al Ministero dello Sviluppo Economico la scorsa settimana (Qui il nostro articolo, Franco Tosi: arriva la cassa integrazione, ma resta la preoccupazione).

Inoltre è in fase di preparazione l’esposto da presentarsi alla Procura della Repubblica e al Tribunale di Milano, in merito alla vendita di patrimonio industriale e alla strategia adottata per la cessione. «Da domani – spiegano i sindacati – presso la sala della RSU si può già firmare la lettera da allegare all’esposto da presentare in Tribunale di Milano, è sottinteso che la partecipazione deve essere numerosa.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Gennaio 2014
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