ASYSTEL MC CARNAGHI VILLA CORTESE –KGS ROBURSPORT PESARO 2-3(25-22; 25-19; 22-25; 19-25; 7-15)

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Riesce un'altra impresa alla KGS Robursport Pesaro, che ricorderà a lungo questo fantastico inizio di torneo. Da 0-2 a 3-2 all'esordio a Modena, 3-0 alle Campioni d'Italia di Busto Arsizio nello scorso turno, oggi splendida rimonta al PalaBorsani, casa dell'Asystel MC Carnaghi Villa Cortese

LE PAROLE DI…
Gianni Caprara: “Ricezione e attacco sono calati a partire dal terzo set, ma anche dal nostro muro abbiamo raccolto meno di quanto ci serve per vincere le partite. Quando il nostro muro cala, con i nostri fondamentali di seconda linea di basso livello non abbiamo grandi possibilità di vincere. L’equilibrio in questo momento è molto precario per la mia squadra. Se giochiamo con Bosetti e Viganò riesco a ricevere discretamente, se invece metto in campo una tra Malagurski e Klineman la ricezione salta. Il dato che io voglio sottolineare e che mi delude moltissimo è la capacità di ragionamento delle giocatrici e che oggi mi ha lasciato perplesso. Basta che le avversarie cambino qualcosa e noi andiamo in confusione totale cominciando a chiudere i colpi, cominciando a dimenticare le competenze difensive. Questa è l’amarezza più grande che ho. In questo campionato ci vuole una capacita di attenzione e concentrazione continua nel tempo e noi non l’abbiamo. Stiamo andando alla ricerca di questo ma è necessario che le giocatrici facciano uno sforzo da un punto di vista mentale. Un altro errore è non essere riuscito a cambiare il nostro gioco. Nel terzo set abbiamo giocato nello stesso modo quando avremo dovuto variare il nostro attacco, visto che le avversarie avevano trovato le contromisure. Bisogna cambiare prima che gli altri si adattano. Il break nel terzo set è arrivato per colpa del nostro calo in ricezione ma anche per una serie di nostri errori banali. Fintanto le cose vanno perfettamente siamo una grande squadra, appena le cose non vanno come vogliamo noi cominciamo a perdere la testa. Questo è il nostro status attuale e dobbiamo cercare di cambiarlo se vogliamo essere una squadra d’alto livello, altrimenti rimarremo incompiuti”.

Katarina Barun: “Abbiamo smesso di giocare, così non si vince niente perché stare sopra 2-0 non è partita vinta. Il nostro tecnico ha ragione e non ho niente da aggiungere. Tutte dobbiamo fare qualcosa in più e giocare fino alla fine. Quando diventa difficile non stiamo lì con la testa e questo è qualcosa che dobbiamo cambiare. Non sono preoccupata ma molto amareggiata, ora dobbiamo ripartire e lavorare”.

Foto di Giovanni Muroni