Warriors e Frogs prendono le distanze da accuse infondate per presunti comportamenti antisportivi, ribadendo la propria fiducia nei confronti del Commissioner della IFL e nelle istituzioni federali e attendendo con serenità la decisione del Giudice Sportivo.

Non è finita come tutti ci aspettavamo l’attesa partita contro gli Stainless Steel Warriors di mercoledì sera, anzi, a dirla tutta, in pratica non è nemmeno mai iniziata. Le difficoltà che lo sport italiano, praticato da atleti dilettanti, si trova a dover affrontare in certe situazioni diventano ostacoli insormontabili, ma mai, in nessun caso, possono e devono essere strumentalizzate per attacchi personali nei confronti di persone o istituzioni sportive che fondano il proprio operato in larghissima misura sul volontariato. Questa premessa è d’obbligo per inquadrare quanto accaduto mercoledì sera sul campo (bellissimo….) del CS Comunale di Valsamoggia, tirato a lucido malgrado
le oggettive difficoltà degli ultimi giorni per ospitare una partita che sarebbe dovuta anche essere occasione per la raccolta di fondi e generi di prima necessità per le vittime dell’alluvione che ha così duramente colpito la nostra Regione.

Come ampiamente annunciato dal nostro Presidente nel corso delle 3 riunioni indette dal Commissioner della IFL, Fabio Tortosa, siamo stati costretti a presentarci al campo con un roster ridotto a soli 12 atleti disponibili e con la richiesta, subito accordata dai nostri avversari, di posticipare di 30’ il kick off. Stante l’ovvia e palese necessità di
dover schierare tali atleti nel doppio ruolo per l’intero incontro e riconosciute anche dallo staff medico degli SSW Emilia le precarie condizioni fisiche di altri due giocatori, subito dopo il kick off e il TD messo a segno su ritorno dai nostri avversari, il Presidente Guarneri, ha espresso al capo arbitro la propria volontà di non proseguire la partita, al fine di evitare ulteriori infortuni. “Abbiamo accettato la richiesta dei Frogs senza opposizione alcuna” – sottolinea Elisabetta Calzolari, dirigente degli SSW Emilia, “siamo consapevoli che giocare una partita di football, in Prima Divisione, con 10 giocatori sia impossibile e, nostro malgrado e con grande dispiacere abbiamo terminato l’incontro”.

“Ho agito ragionando da buon padre di famiglia”, le fa eco Ettore Guarneri. “Abbiamo provato in tutti i modi a coinvolgere un maggior numero di giocatori per questa trasferta, arrivando persino a tesserare in extremis un dirigente-giocatore martedì, ma come avevo previsto e comunicato ai colleghi Presidenti della IFL, giocare il mercoledì sera, soprattutto dopo l’impegnativa trasferta di domenica scorsa a Roma, che ci ha visti rientrare a Legnano alle 5 di lunedì mattina, avrebbe messo a forte rischio la tenuta del nostro roster. E così è stato, perché a
Bologna sono riuscito a portare solo 12 giocatori, dei quali due in non perfette condizioni fisiche. L’impossibilità di portare a termine la partita si è fatta concreta sin dal primo minuto di gioco e non me la sono sentita di rischiare oltre.”

“Resta il rammarico per entrambi i team per aver letto commenti feroci nei confronti della Federazione, del Commissioner e dei dirigenti di entrambe le franchigie: se è probabilmente vero che si poteva fare meglio, è altrettanto vero che esistono dei regolamenti, che noi tutti abbiamo accettato ancor prima di iscriverci a questo impegnativo Campionato, e siamo certi che nessuno abbia agito mosso da mala fede o, peggio, da interessi personali del tutto incomprensibili in uno sport come il nostro. Restiamo dunque serenamente in attesa della decisione del Giudice Sportivo sull’esito della partita e la relativa assegnazione dei punti validi ai fini della classifica di IFL che, comunque vada, non cambierà la soddisfazione per una stagione disputata ben al di sopra delle aspettative”, la conclusione dei Frogs Legnano.