Impresa d’altri tempi per Caruso. Bernal a un passo dalla vittoria del Giro
Il siciliano attacca dalla prima salita, il San Bernardino, insiste sullo Spluga e vince da solo all'Alpe Motta. Il colombiano controlla e stacca Yates. Ottimo Fortunato per la Eolo, 9°
Quando si cita la frase più famosa di sempre della storia del ciclismo, “Un uomo solo al comando”, è perché in una corsa succede qualcosa di eccezionale. Oggi, la celebre frase di Ferretti calza a pennello per un siciliano che per tanti anni ha fatto il gregario di lusso e che in questo momento si sta scoprendo capitano eccellente. Damiano Caruso (foto Giro d’Italia), da Ragusa, centra un’impresa d’altri tempi nella penultima tappa del Giro d’Italia vincendo all’Alpe Motta sopra Madesimo al termine di una cavalcata pazzesca.
In una frazione che prevedeva San Bernardino, Spluga e la salita da Campodolcino sino alla “Madonna d’Europa” – strade, luoghi e panorami che tanti varesotti conoscono a menadito – Caruso attacca fin dalla prima montagna, tra il Ticino e i Grigioni, e arriva fino in fondo lasciandosi alle spalle tutti i compagni d’avventura. E tenendo tra sé e la maglia rosa Bernal un discreto pacchetto di secondi.
Non basta per attaccare il colombiano in classifica generale, ma sarebbe servita una “bambola” completa del leader della corsa per arrivare a tanto. Basta però, probabilmente, per garantirsi il secondo posto finale perché il britannico Yates tra Madesimo e Motta non tiene le ruote della maglia rosa e scivola indietro nella classifica. I dettagli si decideranno nella crono di domenica a Milano, ma sulla carta è difficile che le posizioni cambino, anche perché Caruso è un buon cronoman.
Ci vuole coraggio, oltre che gambe, per architettare una tappa del genere: Caruso ha iniziato a scappare sul San Bernardino dopo un’azione iniziale nata da Albanese per la Eolo-Kometa, dal veterano Visconti (Bardiani), dal sempreinfuga svizzero Pellaud (Androni) e dall’austriaco Grossschachner (Bora). A cavallo del Passo ecco Caruso con Pello Bilbao e la DSM in forze per portare Bardet il più possibile vicino alla vittoria di tappa.
Il gruppo di dieci si sfalda sullo Spluga dove c’è anche la pioggia. Caruso-Bilbao per la Barhain e Bardet-Storer per la DSM con la Ineos dietro a tirare senza arrivare “a tutta”. La discesa non cambia le carte in tavola e tutto si decide nei 9 chilometri tra Campodolcino e Motta, strada durissima, a tornanti e gallerie fino a Pianazzo. E poi c’è il tratto “vecchio” fino a Madesimo che è anche stretto. Caruso però vola, si tiene appresso Bardet fino ai -2 ma il francese non gli può dare una mano mentre dietro anche Yates si stacca dal duo Ineos Martinez-Bernal e da Almeida. La maglia rosa rincorre e gestisce, insegue e controlla, perde qualcosa da un meraviglioso Caruso tutto solo lassù in cima: ora è a 1.59 dalla maglia rosa e 1.24 di vantaggio su Yates, trio da podio.
Nella top ten c’è intanto altra gloria per la Eolo-Kometa grazie al solito Lorenzo Fortunato, nono al traguardo a 2’07” da Caruso in sella a una bici speciale, con le scritte celebrative per la sua impresa sullo Zoncolan. Il bolognese è davvero una grande scoperta per la squadra varesina e oggi è 14° assoluto: centrare una posizione tra i primi 15 sarebbe un capolavoro per lui e per il team.
A Milano, domani, si arriverà dopo 30 chilometri piattissimi con start da Senago: buona cronometro a tutti, è stato un gran bel Giro.
Maglia Rosa: Egan Bernal (Col – Ineos-Grenadier)
Maglia Azzurra: Geoffrey Bouchard (Fra – Ag2r-Citroen)
Maglia Ciclamino: Peter Sagan (Slk – Bora-Hansgrohe)
Maglia Bianca: Egan Bernal (Col – Ineos-Grenadier)
CLASSIFICA GENERALE
1) Egan BERNAL (Col – Ineos); 2) Damiano Caruso (Ita – Bahrain) a 1’59”; 3) Simon Yates (Gbr – BikeExchange) a 3’23”; 4) Aleksandr Vlasov (Rus – Astana) a 7’07”; 5) Romain Bardet (Fra – DSM) a 7’48”; 6) Martinez a 7’56”, 7) Carty a 8’22”; 8) Almeida a 8’50”; 9) Foss a 12’39”; 10) Martin a 16’48”.
SPECIALE GIRO D’ITALIA
In collaborazione con Bieffe Cicli e con La Bottega del Romeo
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