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UNA BANCA CHE… PEDALA

Nel Salone degli sportelli della Banca di Legnano, una rassegna dedicata al periodo eroico del ciclismo - La mostra rimarrà aperta fino al 14 settembre...

Grazie alla disponibilità della Banca di Legnano, che da alcuni anni concede la location per presentare al pubblico ed ai tifosi le varie Mostre a Tema dedicate al ciclismo, anche quest’anno, in occasione della disputa del 37° Gran Premio Banca di Legnano-94° Coppa Bernocchi, i locali sportelleria dell’Istituto di Credito cittadino hanno ospitato la rassegna dedicata al ciclismo e ai campioni delle stagioni che vanno dagli anni 30 agli anni 70.

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Mostra "Storie di Corse e di Campioni tra gli anni 30 e gli anni 70" 4 di 12

Una carrellata di notizie, cimeli e fotografie “assemblate” da quel Maestro che si chiama Moreno Marabese che, con la solita professionalità, ha offerto alla Mostra un valore aggiunto inconmensurabile.

Il percorso ha il suo ”Km 0” all’ingresso dalla porta girevole che si affaccia sul pannello numero 1, quello introduttivo alla Mostra impreziosito con l’esposizione di una bici degli anni 30, una “Legnano” del 1936 con la quale Gino Bartali, a 22 anni, vinse il suo primo Giro D’Italia.

A seguire il pannello numero 2 dedicato alla Milano-Sanremo col titolo “Merckx 7+” ad indicare il numero di vittorie conquistate dal "Cannibale" nella classicissima di primavera con un aneddoto relativo alla sua prima vittoria quando, sua mamma, Jenny, vedendo il  figlio vincere, vinta dall’emozione, sviene davanti al televisore.

Il pannello 3, è dedicato al Giro di Lombardia, la classica delle foglie morte e abbinata alla figura del primo campionissimo della storia del ciclismo, Costante Girardengo soprannominato anche, l’omino di Novi, il Tenore del Pedale ma, anche Giribaldengo specialmente dai suoi colleghi più anziani come Galetti e Ganna.

A corredo di questo angolo la bici di Costante, una Maino e una delle 9 Maglie Tricolori da lui conquistate, una maglia alla quale teneva tantissimo tanto che, per vincere la prima, non esitò a “disertare” per qualche ora dalla caserma presso la quale prestava il Servizio Militare di Leva, una diserzione che non pagò a caro prezzo solo perché il suo Capitano, appassionato di ciclismo, di fronte alla Maglia Tricolore si mise sull’attenti.

Il Pannello 4 ci parla della Parigi-Roubaix e di Mister Roubaix, Franco Ballerini, un corridore che, per il suo attaccamento alla classicissima del ciclismo francese, fu nominato addirittura Cittadino Onorario dall’Amministrazione Comunale di Roubaix.

A seguire il 5 la Vuelta dedicato a uno dei corridori che aveva un feeling speciale con la corsa spagnola, Luis Ocana, soprannominato “Lo spagnolo di Mont de Marsan” perché aveva eletto la sua residenza in questa cittadina dei Pirenei francesi a ridosso della sua Spagna. Ocana si classificò 4 volte sul podio e due volte ai piedi dello stesso, vincendo una sola edizione della Vuelta, nel 1970. Altra “Corsa Monumento” del calendario internazionale è il Tour de France che ha trovato casa sul Pannello 6, dove possiamo leggere che i nostri cugini transalpini considerano il Tour come il terzo evento sportivo più importante dell’anno dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio ma precisano : “I Mondiali di Calcio e le Olimpiadi si disputano ogni 4 anni mentre il Tour tutti gli ann!”.

Si approda poi in Italia, una delle culle del ciclismo mondiale. Qui si parla del Giro d’Italia, la corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo che tiene banco nel Pannello 7, per leggere di Coppi, di alcuni suoi predecessori e per ammirare simbolicamente quel lungo filo rosa che unisce tutta la Nazione.

In quello numero 8, Giro delle Fiandre, troviamo un…legnanese di adozione… il grandissimo corridore belga che si chiama Rik Van Looy, soprannominato l’Imperatore di Herentals, un grande che è ancora nel cuore di molti appassionati avanti negli anni e che lo hanno visto trionfare in tutto il mondo ma, anche a Legnano dove vinse le Bernocchi del 1957 e 1958, città nella quale torna volentieri e dove vive Marlene, sua nipote. Van Looy ha 79 anni ma va ancora in bici con l’entusiasmo di un ventenne.

A Jaques Anquetil e alla Gand-Wevelgem-Gand, è dedicato il Pannello 9, un pannello tutto da leggere e meditare per comprendere questo asso transalpino che ha sempre vissuto all’insegna del Genio e della Sregolatezza.

Un campione svizzero, una classica monumento del ciclismo belga, la Freccia Vallone e Ferdinand Kubler, raccontati nel Pannello nr. 10, un grande campione, storico e cavalleresco avversario dei nostri colori spesso, si autoincitava urlando a se stesso ”Alè Ferdy…Alè Ferdy!” e per i suoi connazionali era ed è rimasto il Ferdy National. Ed eccoci al Pannello nr. 11, con la Liegi-Bastogne-Liegi e un altro asso del ciclismo belga, Roger De Vlaemink, soprannominato "Il Gitano di Eeko" ma anche il corridore delle "coltellate", in senso metaforico chiaramente ma, anche per lui, tanti aneddoti, lunghi da raccontare ma, belli da leggere con la cornice di fotografie che raccontano la lunga storia del ciclismo, la sua epopea, le sue avventure e, soprattutto, i suoi interpreti.

Una leggenda che, nonostante le innovazioni e i notevoli cambiamenti di regimi di vita, una leggenda che, nonostante tutto, cammina inglobata in questo continuo espandersi al di fuori dei suoi storici confini a contatto con realtà ancora solo ieri, misconosciute al grande ciclismo. Ora sono piombate improvvise sul mondo del pedale per una sfida che non può che fare il bene del ciclismo.

La mostra rimarrà aperta fino al 14 settembre negli orari di attività della banca.

Vito Bernardi

IMMAGINI A CURA DI LUIGI FRIGO

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Agosto 2012
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