“Non sei un giocatore da Legnano!”, dalla euforia all’offesa mediatica il passo e’ breve
Preso dalla soddisfazione per il successo contro la Solbiatese, il dg Nava si e’ sfogato sui social, forse esagerando un po’
Dopo il caso Caserta, ecco il caso Nava. Diciamo pure che i social non sono proprio il terreno ideale per i dirigenti del Legnano calcio nel quale esporsi senza fare danni.
Nicola Caserta, direttore organizzativo, tempo fa aveva fatto… invasione di campo, occupandosi del reclutamento di calciatori, allo scopo di avviare un settore giovanile. Lo aveva fatto con un appello originale e maldestro in Facebook, cosi’ da costringere il presidente Zoppi e un non ben definito CdA societario a fare pubblicamente marcia indietro.
In questi giorni, ci ha pensato il direttore generale Roberto Nava a prendersi la scena con un post sempre in Facebook dai toni apparentemente banali, ma con una violenza verbale senza precedenti per un dirigente lilla. Preso dall’entusiasmo per la vittoria contro la Solbiatese, Nava ha scritto: «Adesso telefonano per giocare a Legnano, adesso dicono che hanno sbagliato a non sposare il progetto. Adesso posso permettermi di rispondere “mi dispiace ma non ti ritengo un giocatore da Legnano”». Frase che ci sta nel calcio e che si può anche pronunciare in un incontro ristretto. Riportarla in pubblico su un social è invece un pensiero che ci allontana dall’immagine del dirigente calcistico che deve gestire il Legnano.
Nava si è autodefinito persona discreta e defilata, noi aggiungiamo anche un pochino vanesio e poco etico. Prima di chiedere agli altri se sono da Legnano, perche’ anzitutto non chiederlo a se stessi? E, soprattutto, perche’ autocompiacersi tanto, anticipando il giudizio piu’ obiettivo di altri, non prima comunque della fine del campionato, quando si tirano i bilanci dell’intera stagione?
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