Da lunedì 1 luglio, il Legnano calcio non avrà più un campo da gioco e nemmeno una sede. Con la fine del mese di giugno, infatti, è scaduta la convenzione che assegnava la gestione dello stadio alla società lilla. Domani, quindi, l’amministratore comunale suonerà il campanello di via Palermo 33 e si farà restituire le chiavi dell’impianto?

Il presidente Enea Benedetto, ancora di recente, ha affermato di avere un continuo dialogo con Palazzo Malinverni, manifestando sicurezza che nessun ufficiale giudiziario si presenterà a sfrattarlo dalla storica villetta. Sarà così, sicuramente. Ma pensare che il Comune abbia intenzione di rinnovare la convenzione scaduta appare una possibilità non solo remota, ma impossibile.

Il presidente è inibito dalla Federazione. Il tribunale di Alessandria ha sequestrato le quote societarie. Come può una amministrazione comunale firmare documenti e assegnare un bene pubblico a chi vanta questo palmares? 

Il futuro del calcio lilla è ancora tutto da scrivere. Qualcuno vede sempre lo spettro di quanto accaduto a Siena. Legnano, rispetto alla società bianconera, tuttavia, ha qualche possibilità di cavarsela con danni inferiori. Ma bisogna fare presto e chi può accelerare la soluzione è solo l’amministrazione comunale. Anche con l’ufficiale giudiziario? Anche!