Legnano calcio, prima le scuse del calciatore che ha reagito alla contestazione, poi la multa della società
Dopo il post-gara contro il Crema, con il confronto tra tifoseria e giocatore, in giornata prima le scuse del calciatore, poi la decisione della società che invita ad "archiviare un brutto momento, figlio anche di una sconfitta che non ci aiuta di certo e guardiamo a quanto c'è da fare"
Il gesto è stato un brutto gesto. La contestazione del pubblico ridotta ai minimi termini. Nessuna giustificazione quindi per il giovane calciatore lilla, protagonista domenica scorsa di un dopo-sconfitta, quella contro il Crema, che ha esagitato gli animi in campo e fuori. Oggi, le scuse del ragazzo, ma resta la sensazione che qualcosa si sia davvero rotto tra i sostenitori e la squadra. Tempo per recuperare un rapporto costruttivo esiste in abbondanza, tuttavia sarà necessaria una buona dose di collaborazione e di pazienza da entrambe le parti.
Il fatto. Al fischio finale, dalla tribuna laterale, qualche tifoso ha invitato a viva voce la squadra a fare una riflessione sugli ultimi risultati. Ancora oggi chi era presente ritiene che “non c’è stata nessuna contestazione esagerata. Sicuramente, nulla che giustificasse una reazione così forte del giocatore”. Ancora in campo, Matteo Malagò, al contrario, ha reagito con frasi e una gestualità aggressiva.
In mattinata, le scuse Malagò, attraverso un messaggio social
In giornata, la comunicazione della società con la decisione di multare il giocatore, “perchè quando le cose non vanno bisogna solo restare a testa bassa e lavorare per uscire”, alla quale si è aggiunto il pensiero del dg Alessio Ferroni: “Tutta la società è consapevole della delicatezza del momento e nessuno più di noi è consapevole di quanto le critiche che ci piovono addosso sono comprensibili. Vogliamo e dobbiamo dare di più. Abbiamo due settimane di lavoro davanti per impostare al meglio la gara con il Club Milano. Archiviamo un brutto momento, figlio anche di una sconfitta che non ci aiuta di certo e guardiamo a quanto c’è da fare”.
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