(m.t.) – «Purtroppo mi trovo qui ancora una volta a commentare una mancata vittoria e questa volta, piu’ di altre, lascia amarezza perche’ ci e’ sfuggita per pochi centimetri!».

Marco Tajana, presidente del Legnano Basket, il giorno dopo, maschera bene la delusione, ma non troppo…: «Abbiamo disputato l'ennesima finale di questi nove anni contro una "corazzata". Latina ha un budget doppio del nostro, annovera nel proprio roster giocatori fortissimi ed addirittura 9 senior mandando in tribuna ogni volta 2 giocatori di altissimo livello. Il pronostico, a detta di tutti gli addetti ai lavori, era totalmente a favore di Latina anche alla luce della batosta rifilata a Tortona in semifinale, con un più 25 che la dice lunga».

Invece… invece I.dek Legnano è riuscito a giocarsela fino in fondo, sconfitti da una tripla a pochi secondi dalla fine ad opera di un giocatore, Manuel Carrizo, che, come dice Tajana, «con la nostra categoria non c'entra proprio nulla».

«Al netto dell’evidente e cocente delusione – prosegue Tajana – devo ammettere che abbiamo una squadra di grande spessore tecnico ed umano ed abbiamo in panchina un grande coach che ha portato la squadra a queste finali nel miglior modo possibile dimostrando che non siamo una sorpresa ma siamo nella top elite della DNB. Abbiamo perso ma abbiamo giocato una partita a detta di tutti bellissima al cospetto di una squadra superiore. Mi sento di dire che forse siamo troppo bravi tra i normali perche’ riusciamo ad arrivare sempre fino alla fine dove pero’ la differenza dei budget a disposizione alla fine ci penalizza. Rimane sempre a noi l’amaro calice della sconfitta e anche la consapevolezza che non ci gira mai bene! Mai un pizzico di fortuna che soprattutto ieri avremmo meritato. Come detto da qualcuno, da mercoledi’ giu’ il gettone e si pensa domenica a Treviso consapevoli che a Cervia (sede del concentramento finale a giugno per la promozione) possiamo arrivarci!».

L'ultimo pensiero è un ringraziamento al pubblico: «Aver portato a Rimini 200 sostenitori non è stato da tutti. I nostri tifosi  – conclude il presidente – sono stati, per passione e numero, anche superiori a quelli di squadre di categoria… superiore e, dopo la delusione della sconfitta, non un comportamento, non una frase fuori luogo. Anzi, sono stati loro i primi ad applaudire anche gli avversari. Fantastici!».