Settant’anni in sella per la S.C. Busto Garolfo: “Un risultato che nasce dalla passione”
Il momento "clou" per la S.C. Busto Garolfo, è arrivato con l'organizzazione della Coppa del Mondo di ciclismo su pista del 1996
È il 1954. Iniziano le trasmissioni televisive in Italia, Marilyn Monroe sposa Joe Di Maggio, la Germania Ovest batte contro tutti i pronostici l’Ungheria e vince i mondiali di calcio con quello che ancora oggi è ricordato come il “miracolo di Berna”. A Busto Garolfo nasce la S.C. Busto Garolfo, che quest’anno ha festeggiato il traguardo dei 70 anni in sella, entrando a buon diritto nel parterre delle società ciclistiche più longeve dell’Alto Milanese.
I primi passi, o meglio le prime pedalate, la società neroblu dell’allora presidente Luciano Mazzatorta le muove con le categorie giovanili, che allora partivano dai 16 anni. E i giovani – pur non rimanendo negli anni gli unici portacolori della S.C. Busto Garolfo – saranno sempre il “marchio di fabbrica” di una realtà che ha tenuto a battesimo carriere poi sfociate nel professionismo, come quella – giusto per fare qualche nome – di Martina Alzini, Stefano Oldani, Matteo Moschetti e Nicolò Parisini.
Sette decenni in sella sono valsi alla società una vera e propria pioggia di titoli tricolore, prima e dopo il momento “clou” per la società, che quest’anno ha tagliato anche il traguardo della 40° edizione della “Tre Sere ciclistica” al velodromo Roberto Battaglia, è arrivato con l’organizzazione della Coppa del Mondo del 1996 in collaborazione con il Consorzio Pista Alto Milanese, con 360 atleti da tutto il mondo.
«Una società va avanti per 70 anni grazie alla passione di chi l’ha diretta in passato e di chi la dirige – sottolinea Marino Fusar Poli, presidente da 30 anni dopo aver iniziato a correre come esordiente proprio alla S.C. Busto Garolfo nel 1965 -. I ragazzi che corrono per la società Busto Garolfo lo fanno in modo gratuito: la società li supporta al 100% e permette a chi lo vuole, nei limiti possibili, di praticare il ciclismo».
«Oggi abbiamo in tutto un’ottantina di agonisti tra Giovanissimi, Esordienti e Allievi maschi e femmine, un Élite e una quarantina di amatori – aggiunge Fusar Poli -. Continuare a tenere viva una società in questo momento storico è sempre più difficile, tra burocrazia e difficoltà economiche, ma ringraziamo tutti gli sponsor che ci sostengono e le amministrazioni comunali di tutti i colori che si sono succedute in questi anni, che ci hanno sempre dato supporto e hanno supportato anche il valore sociale che c’è dietro una realtà come la nostra».
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