La storia del Legnano Calcio al “Mari” è ai titoli di coda: il Comune chiede ai Lilla la riconsegna delle chiavi
Palazzo Malinverni non arretra di un millimetro: «Soltanto con una società affidabile e forte di un progetto serio il calcio ritroverà la sua casa naturale al "Giovanni Mari"»
L’A.C. Legnano ha poco più di due settimane di tempo per restituire a Palazzo Malinverni le chiavi dello stadio Mari. Lo ha messo nero su bianco l’amministrazione comunale, che mercoledì 7 agosto per il tramite degli uffici ha inviato alla società una lettera per chiedere la riconsegna delle chiavi entro venerdì 23 agosto, con tanto di sopralluogo congiunto per la verifica dello stato dei luoghi e dell’immobile che dovrà essere effettuato entro il 30 agosto.
La restituzione delle chiavi è l’evoluzione naturale della scadenza – che risale ormai a più di un mese fa – della convenzione per la gestione dell’impianto sportivo, e arriva dopo che è stato concesso «un congruo periodo per lasciare il campo “Giovanni Mari” e la palazzina in “condizioni adeguate e svuotato dei beni di proprietà”» dei Lilla, come sottolineano dal Comune.
La comunicazione recapitata dagli uffici comunali al Legnano Calcio mette di fatto a tacere le pretese accampate nei giorni scorsi dal presidente lilla Enea Benedetto, che aveva parlato di una proroga di fatto della convenzione per il “silenzio assenso” dell’amministrazione comunale a fronte della disponibilità espressa per iscritto dalla società a continuare nell’utilizzo delle strutture, dichiarandosi pronto a muoversi tanto sul piano politico quanto su quello giudiziario per non dover lasciare quella che ormai da anni è la casa dell’A.C. Legnano.
«L’istituto del “silenzio assenso” – aggiungono a scanso di equivoci dal Comune – non trova applicazione nel caso di una convenzione come quella in essere fra l’amministrazione comunale e l’AC Legnano. Perché la convenzione non decadesse l’amministrazione avrebbe dovuto produrre un atto specifico in cui si fosse decisa o una proroga, come successo nel 2023, o una rinegoziazione dei termini. Tali circostanze non sono avvenute. Tra l’altro, la convenzione non riportava alcuna formula che richiamasse il “tacito rinnovo”. Di conseguenza la convenzione è scaduta il 30 giugno».
La posizione di Palazzo Malinverni, insomma, non cambia di una virgola e rimane quella di cui si era fatto portavoce durante l’ultimo consiglio comunale l’assessore alla partita Guido Bragato rispondendo ad un’interrogazione del Movimento dei Cittadini. «Quello che preme all’amministrazione comunale è di avere come interlocutrice una società credibile, sana
sotto il profilo economico e finanziario e con un progetto che coniughi prima squadra e settore giovanile – . Queste sono le condizioni necessarie, e dovute alla città di Legnano in forza della sua tradizione calcistica, per la concessione dello stadio Mari: chi riuscirà a garantirle, e in questo momento l’A.C. Legnano non è in grado di farlo, sarà il benvenuto. L’amministrazione comunale, seguendo questo indirizzo, non fa che dare seguito, coerentemente, a quanto scritto nella proroga della convenzione firmata l’anno scorso e rimasto inattuato: soltanto con una società affidabile e forte di un progetto serio il calcio ritroverà la sua casa naturale al “Giovanni Mari“».
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