Il periodo estivo per lo stadio Mari è sempre il peggiore dell’anno. Il vuoto è assoluto. Nemmeno l’erba, dopo gli eventi del Palio, se la sente di crescere.

“L’erba dello stadio di Legnano è intelligente, chi glielo fa fare a uscire con 35 gradi?”

Quest’anno, ancor più, l’abbandono è sentito per la mancanza di una convenzione per la sua gestione. Non c’è quella tradizionale con il Legnano calcio, dirottato nella periferia di Mazzafame, non ne esiste alcuna con altre società che si sono mosse in questa fase. Tempo fa, si era palesato l’interesse da un club di Lega Pro, intenzionato a disputare qui il campionato, ma non si e’ saputo piu’ nulla, dopo le verifiche fatte da funzionari della Federazione.

La voce istituzionale del Comune, proprietario dell’impianto, ricorda la volontà per cui «allo stadio Giovanni Mari giochi una squadra che rappresenti la tradizione calcistica di Legnano, che parta da basi serie e solide e ci dia garanzie dal punto di vista della tenuta della società e possibilmente anche sul progetto sportivo e sociale».

Nessuno spazio, quindi, a club di fuori città, ma anche nessuna concessione straordinaria al Palio. Tuttavia, una eccezione sembra avvenire proprio in questi giorni. Infatti, il Legnano calcio, pur non godendo di una convenzione, ha riaperto la sede della villetta di via Palermo, per accogliere i nuovi dirigenti e i primi calciatori. Iniziativa autonoma della societa’ lilla? Accordo particolare con Comune?

«Al club sono state lasciate le chiavi per gestire il trasloco», conferma l’assessore Bragato, ma poi, se ne deduce, sede, magazzino e locali del bar dovranno essere liberati. Mano dura dell’amministrazione comunale? Non proprio, se pensiamo che alla squadra è stato lasciato il campo dell’Amicizia per gli allenamenti. Decisione che non appariva cosi’ scontata. Infatti, l’assenza di garanzie dalla societa’ lilla avrebbe potuto limitare l ‘aiuto istituzionale alla sola disponibilita’ di un campo per le gare ufficiali.

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