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Paolo Tramezzani anticipa Svizzera-Italia: “Servirà la migliore versione degli Azzurri”

L’ex calciatore, ora allenatore, conosce bene il calcio elvetico e anticipa: “La squadra di Yakin mi ha impressionato, il gol di Zaccagni può essere uno sliding door”

paolo tramezzani fc lugano

Sabato 29 giugno alle ore 18 per gli ottavi di finale degli Europei di calcio ci sarà la sfida tra Svizzera e Italia. Uno scontro diretto per proseguire la strada a Euro 2024 per affrontare ai quarti la vincente tra Inghilterra e Slovacchia. Abbiamo chiesto di anticipare la sfida a Paolo Tramezzani (in foto durante una conferenza stampa ai tempi del Lugano), allenatore dell’Nk Istra nel campionato croato, ex calciatore di alto livello, capitano della Pro Patria con un curriculum di lungo corso soprattutto in Svizzera dove ha guidato il Lugano e a più riprese il Sion.

Paolo, possiamo definire Svizzera-Italia un derby? 
Se è per la vicinanza e i confini direi di sì. Sicuramente è sentita in Canton Ticino anche se tra le due nazionali non c’è una grande tradizione.

Partiamo dalla Svizzera. Che impressione le ha fatto?
È una gran bella realtà, negli ultimi anni ha fatto bene in tutte le competizioni e non è affatto una sorpresa. Con la Germania avrebbe meritato la vittoria ma in generale ha giocato un bel calcio. Ha una squadra giovane, con alcuni giocatori esperti che sono molto utili soprattutto in queste competizioni. Ha gamba e intensità, sa stare bene in campo, non ha pause e sa cambiare modo di giocare.

E l’Italia?
L’Italia fa vedere belle cose a tratti ma in alcuni momenti sembra giocare sotto ritmo. Concediamo molto, ci sarebbe bisogno della migliore Italia, quella vista nel primo tempo con l’Albania e nel finale con la Croazia. Abbiamo dimostrato di saper fare bene ma serve essere continui. Il gol con la Croazia penso possa essere uno sliding door. La rete di Zaccagni ha tolto un grosso peso e darà più motivazione. Vedo il futuro un po’ più sereno.

Yakin contro Spalletti, allenatori a confronto. Come li vede?
C’è molto l’impronta di Yakin nella Svizzera. Lo conosco da una vita e ho spesso giocato contro di lui. Cerca di adattare i giocatori per snaturare l’avversario. Lavora molto cercando di limare i punti forti di chi ha di fronte. Di Spalletti penso che sia geniale ma è chiaro, avendolo vissuto in prima persona, che allenare club e nazionale è molto differente. Con una squadra di club hai tempo di plarmarla a tuo piacimento, con la nazionale serve essere essere strateghi e motivatori. Una grande qualità: sa sempre tirare fuori il colpo a sorpresa.

E parlando di singoli giocatori, quali saranno i più importanti?
Per la Svizzera dico Granti Xhaka: è fondamentale nel ruolo in campo e come guida per la squadra. Per l’Italia ne dico due: Donnarumma perché senza di lui probabilmente l’Italia non si sarebbe qualificata, e Barella perché è sa essere determinante.

Redazione
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Pubblicato il 28 Giugno 2024
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