Noblesse oblige: Alaphilippe stacca tutti e vince la tappa di Fano
L'ex campione del mondo stacca un commovente Maestri (Polti-Kometa) a 11 Km dall'arrivo e vince in solitaria la 12a frazione del Giro. Pogacar saldo in rosa
Ha vinto due campionati del mondo, una Sanremo, una Strade Bianche, tre Freccia Vallone, sei tappe al Tour e tantissimo altro. Eppure Julian Alaphilippe era sulla graticola, criticato anche aspramente dal vulcanico patron della sua squadra, la Soudal-Quick Step, Patrick Lefevere.
E allora il 31enne francese ha scelto un terreno inedito per tornare a brillare, quel Giro d’Italia che non aveva mai affrontato. Già tra i più attivi nei giorni scorsi, Alaphilippe si è preso di forza la 12a tappa con arrivo a Fano, vinta in solitaria dopo aver staccato un altro corridore che avrebbe meritato tantissimo. Mirco Maestri, capitano della Polti-Kometa, andato in fuga con l’ex iridato e arresosi solo su uno strappo durissimo a 11 dalla fine. (nella foto: Alaphilippe e Maestri all’arrivo | di M. Borserini)
Alaphilippe quindi è arrivato da solo nella cittadina marchigiana, facendo valere quel mix di gambe ed esperienza che ne ha fatto uno dei campioni più forti e più amati del ciclismo pre-covid. Alle sue spalle Maestri non è riuscito a cogliere la piazza d’onore, risucchiato dall’accoppiata di contrattaccanti formata da Narvaez (Ineos) e Hermans (Alpecin), secondo e terzo a mezzo minuto. Poi Valgren e Scaroni, quindi il gruppetto con Maestri regolato da Trentin davanti al “nostro” Simon Clarke, l’australiano di Cantello.
Il gruppo principale, quello di Tadej Pogacar, ha controllato la fuga chiudendo a 5’25” dal vincitore evitando qualsiasi movimento in classifica: i primi 15 alla partenza lo sono anche all’arrivo. Invariate anche le altre maglie con “Pogi” leader anche della montagna e gli italiani Tiberi e Milano rispettivamente in bianco e in ciclamino.
Venerdì altro spazio per velocisti con la Riccione-Cento: 179 chilometri senza neppure una salitella. L’esito pare scontato, ovvero uno sprint di gruppo nel quale non ci sarà Fabio Jacobsen, ritirato dopo la caduta di mercoledì. Milan e Merlier, Groves e Bauhaus tra i più attesi, ma chissà che Giovanni Lonardi non possa regalare alla Polti quell’impresa sfiorata oggi da Maestri.
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