Amareggiato, deluso ma anche “furibondo”. Così il presidente del Legnano Basket, Marco Tajana, dopo aver conosciuto il contenuto della lettera inviata dal Basket Cecina alla Lega, per giustificare la decisione di non giocare domenica al PalaBorsani. La versione dei fatti della società toscana non è piaciuta, perchè «ha ampliato le ragioni del rifiuto a vicende che nulla avevano a che vedere con la partita in sè – riferisce Tajana – e non tiene conto del reciproco rispetto tra dirigenti».

«Come avevo promesso – spiega in serata il presidente biancorosso -, ho inviato subito una lettera in Federazione ricordando gli eventi e la nostra disponibilità a rigiocare la gara. Di contro, Cecina fa riferimento a fatti che nulla hanno a che vedere con la partita, ma a una festa natalizia del mini basket, alla presenza in passato del balletto durante gli intervalli, alla mancata igienizzazione del palazzetto. Falso, il PalaBorsani era stato igienizzato e quindi idoneo per la gara. Ricordo, nel merito, che gli arbitri avevano ricevuto l’approvazione dagli organi federali per far disputare l’incontro, essendo stati rispettati i protocolli anticontagio».

Al presidente Tajana ha dato fastidio anche la decisione di Cecina di informare gli organi federali che sarebbe disponibile a rigiocare eventualmente la partita, copiando l’atteggiamento tenuto dallo stesso dirigente legnanese: «Una mancanza di etica sportiva e di rispetto inqualificabile. Forse, avrei dovuto seguire il consiglio di chi sull’argomento aveva un pensiero diverso», la sua amara conclusione.

La palla adesso passa al giudice sportivo. La decisione è attesa mercoledì 22