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“Senza cittadinanza ho limitazioni che i miei coetanei non hanno”

Sull'onda del dibattito sullo Ius Scholae abbiamo intervistato una cerrese di 19 anni, nata in Italia ma da genitori provenienti da El Salvador, e ancora in attesa della cittadinanza italiana

scuola

Dopo avere chiesto il parere ai dirigenti scolastici, abbiamo chiesto  a una ragazza di Cerro Maggiore di 19 anni, nata in Italia ma da genitori provenienti da El Salvador, cosa ne pensa dello “Ius Scholae” la proposta di riforma di legge che lega l’ottenimento della cittadinanza italiana al conseguimento di un ciclo di studi di almeno 10 anni nel nostro Paese.

La giovane cerrese, che preferisce non rendere pubblico il suo nome, ha regolarmente frequentato la scuola primaria e secondaria per poi diplomarsi al liceo linguistico Cavalleri. Ora si sta approcciando al mondo universitario ma, nonostante questo, è ancora in attesa per ottenere la cittadinanza italiana.

Di seguito l’intervista:

Da quanto tempo tu e la tua famiglia siete in Italia?

“I miei genitori sono arrivati in Italia 25 anni fa.”

Pensi che lo Ius Scholae sarebbe uno strumento di integrazione?

“Secondo me  aiuterebbe molto i bambini e i ragazzi che nascono e crescono in Italia ma anche quelli che arrivano quando sono molto piccoli. Porterebbe sicuramente dei vantaggi e sarebbe un veicolo per l’integrazione con i propri coetanei.”

Cosa ne pensi invece della legge attuale, la “Ius Sanguinis”?

“Come idea di base è anche giusta ma limita molti ragazzi che, nonostante siano nati e cresciuti in Italia non possono godere degli stessi privilegi dei propri coetanei.”

Ti ha mai penalizzato/discriminato, rispetto ai tuoi coetanei, non avere la cittadinanza italiana? 

“La cittadinanza italiana si voglia o no è un elemento fondamentale nella vita di ogni studente e ragazzo che risiede nello stato italiano. È utile come strumento per integrarsi meglio nella società, soprattutto per i vantaggi che offre.

Per me il vantaggio più grande è quello del passaporto Italiano, uno dei più forti in circolazione, dato che apre le frontiere di decine di Paesi senza limitazioni che invece io ho. Mentre i miei coetanei possono tranquillamente viaggiare in tutti gli stati dell’unione europea (27 in totale ndr) con la carta di identità, io devo avere anche il passaporto con me e sono sempre costretta a superare diversi controlli. Inoltre io sono maggiorenne da più di un anno ma non ho avuto la possibilità di votare alle scorse elezioni europee come invece hanno potuto fare i miei pari età, solamente perché non sono in possesso della cittadinanza italiana.

Intanto oggi, 11 settembre, la Camera ha respinto gli emendamenti al ddl sicurezza per l’introduzione nell’ordinamento del cosiddetto ius scholae presentati da Avs, Azione e Pd.

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Redazione
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Pubblicato il 11 Settembre 2024
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