Nell’Alto Milanese ancora forme di protesta, ma le scuola resta aperta
Dopo lo sciopero di lunedì alcuni studenti, in numero più ridotto, hanno continuato a seguire "da assenti" le lezioni in Dad per chiedere più sicurezza. In classe c'è chi fa educazione civica sul tema della scuola in presenza
Collegati a distanza, nonostante l’obbligo di frequentare le lezioni in presenza. E’ continuato così, seppur in forma più ridotta, lo sciopero degli studenti che ha coinvolto con una buona adesione numerose superiori del territorio (da Rho a Saronno, passando per Parabiago, Legnano e Castellanza e Busto Arsizio) proclamato per chiedere la Dad in queste settimane di emergenza e più sicurezza nelle scuole (dalla fornitura di mascherine Ppp2 a regole diverse sulla gestione dei contagi, a trasporti meno affollati). «Dopo lo sciopero di ieri – spiega Fabio Panella, rappresentante d’istituto del Carlo Dell’Acqua – abbiamo deciso di fare arrivare una comunicazione a tutti gli studenti nella quale abbiamo espresso la volontà di continuare a scioperare, invitando, chi intendesse farlo, a stare a casa e a collegarsi “forzatamente” alla lezione in didattica a distanza facendo un altro giorno di assenza. Per noi, seguire la lezione è importante ma vogliamo farlo in sicurezza, per questo abbiamo fatto questa scelta».
Nella giornata di oggi (11 gennaio) si sono collegati in Dad “forzatamente” più di 200 studenti delle nove scuole i cui rappresentanti avevano proclamato lo sciopero, tenendo conto che «non tutti gli studenti hanno potuto farlo perchè molte scuole utilizzano piattaforme chiuse», fanno sapere i rappresentanti, preannunciando altre iniziative.
LA VOCE DEI DOCENTI
Intanto all’interno delle scuole presidi e docenti continuano a lavorare per garantire le lezioni in presenza nonostante le assenze tra il personale che in media si attestano sul 10%. All’Istituto Dell’Acqua c’è anche chi ha trasformato la lezione canonica in un’ora di educazione civica per discutere con i ragazzi sulle motivazioni che hanno spinto allo sciopero e per riflettere sulle dichiarazioni del Premier Draghi in merito alla scuola in presenza e alle diseguaglianze che crea la Didattica a Distanza sul futuro dei giovani: «Oggi – spiega Simona Michelon docente e animatrice digitale del Dell’Acqua – quasi tutti i miei alunni erano in classe e con loro abbiamo lavorato sul discorso del Presidente del Consiglio. Gli stessi studenti hanno spiegato di avere perso dimestichezza con le competenze di scrittura e di calcolo dopo lunghi periodi di Dad e si sono ritrovati sulle diseguaglianze, anche sociali: venire a scuola significa stare tutti insieme in classe, alle stesse condizioni. Le norme da rispettare per continuare a fare lezione in presenza sono ferree e capisco siano molto faticose da rispettare ma garantiscono sicurezza. Il mio appello continua a essere quello di fare sacrifici ma di restare in classe».
Non sono state registrate invece assenze tra studenti al liceo Galilei dove lunedì hanno partecipato allo sciopero i soli rappresentanti di classe: «Abbiamo registrato solamente il 10% di assenze tra il personale e alcuni alunni a casa in quarantena – spiega la dirigente Alessandra Belvedere -. Siamo riusciti a garantire le lezioni senza grandi criticità. Fino a quando ci saranno le condizioni, credo sia importante fare di tutto per garantire la presenza trasmettendo ai ragazzi fiducia, perchè la scuola è sicura ed è il luogo dove imparare le regole da rispettare in questa emergenza sanitaria».
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