Sindacati: «In Lombardia ancora da assegnare 5.108 supplenze»
Delle 5.108 supplenze ancora da assegnare ben 3.227 sono posti di sostegno, con grave danno per l’utenza più fragile che ha urgenza della presenza della figura specifica
Per Flc e Cil in Lombardia ci sono ancora da assegnare 5.108 supplenze, ossia, 64 posti all’infanzia, 362 posti alla primaria, 468 posti alle medie e ben 997 posti alle superiori. «Il Ministero dell’Istruzione, pur avendo anticipato i tempi per poter garantire tutti i docenti in classe all’inizio delle lezioni, non ha fatto i conti con il sistema informatico e l’algoritmo del procedimento di assegnazione delle supplenze – commentano Flc CGIL Lombardia -. Il leit motiv che ricorre ogni nuovo anno scolastico è l’assegnazione delle migliaia di supplenze, in particolare nella regione Lombardia. A livello nazionale i posti che risultano da assegnare a supplenze sono circa il 20%; in Lombardia siamo all’incirca al 35%».
La categoria denuncia che quest’anno il nuovo sistema informatico nazionale del Ministero per l’assegnazione delle supplenze ha in parte consentito un «primo blocco di supplenze a settembre, ma a seguito di errori di calcolo dell’ algoritmo la situazione è ancora di emergenza. Al 30 settembre in Lombardia risultano da assegnare alle scuole ancora 5.108 supplenze». L’assenza cronica di docenti con specializzazione per il sostegno agli alunni diversamente abili, necessita secondo i sindacati una «procedura di assegnazione di supplenze a docenti non specializzati con incrocio di tutte le diverse graduatorie. Delle 5.108 supplenze ancora da assegnare ben 3.227 sono posti di sostegno, con grave danno per l’utenza più fragile che ha urgenza della presenza della figura specifica».
I numeri più eclatanti riguardano la provincia di Milano, fortemente in ritardo. In aggiunta c’è da segnalare la criticità delle molte graduatorie già esaurite. «La professione dell’insegnante non è più attraente per molte ragazze e molti ragazzi – continua il sindacato lombardo -. Percorso di studio lungo, precarietà, concorsi a singhiozzo e stipendi bassi sono elementi che allontanano e non attraggono. Se si aggiunge come la scuole e gli insegnanti, in questi anni siano stati poco considerati e come siano stati non valorizzati nel loro ruolo fondamentante per il Paese, la somma dà un risultato negativo. Continuiamo a ripeterlo, servono concorsi banditi regolarmente, concorsi riservati per chi ha anni di servizio di supplenza; aumentare i posti per i corsi di specializzazione per il sostegno. Serve pensare a lauree abilitanti, come quella di scienze della formazione primaria. Serve riconoscere stipendi dignitosi. Senza una programmazione seria e una riforma del reclutamento; senza dare attrattività alla professione dell’ insegnamento, nei prossimi anni avremo la stessa situazione di carenza di docenti, migliaia di supplenze con riflessi negativi sulla scuola tutta e soprattutto sugli alunni e studenti».
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