“La ribellione di Gea” di Fiorella Guri, studentessa ricordata dal Liceo Galilei con una borsa di studio
La giovane liceale è scomparsa nell'ottobre scorso a soli 15 anni. A lei è dedicata una borsa di studio del Liceo Galilei. Amava scrivere e questo testo conferma la sua profonda sensibilità
E se la pandemia da virus Sar-Cov2 non fosse altro che un piano “architettato” dalla Terra per indicare all’intera umanità la retta via? Perchè Gea, la Terra, è di fatto la “casa” dell’uomo, non un luogo esterno senza vita propria. Per Fiorella Guri, liceale di 15 anni scomparsa lo scorso ottobre, l’emergenza sanitaria potrebbe essersi materializzata proprio con “La ribellione di Gea”.
Uno scritto intenso con il quale Fiorella invita il lettore a fermarsi, a riflettere sui temi di attualità come l’emergenza climatica.
La giovanissima “scrittrice in erba” frequentava il secondo anno del Liceo Classico della Comunicazione al Galileo Galilei di Legnano ed oltre a questa riflessione ha lasciato in eredità anche uno scritto sull’amore definito “Testamento”. Fiorella nella sua breve, ma intensa, vita ha saputo lasciare un segno indelebile nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuta non a caso il liceo Galilei ha voluto dedicarle una borsa di studio.
Di seguito pubblichiamo integralmente “La ribellione di Gea”. Buona lettura, nella memoria sempre viva di Fiorella Guri, ricordata anche da Legnanonews per aver preso parte al corso di comunicazione tenuto nel 2019 dalla nostra redazione al Liceo legnanese.
“La ribellione di Gea”
Si narra che la terra arrivò al capolinea,
e più passavano gli anni, più Gea, madre terra, non aveva energie.
Si dice che gli alberi piangevano le loro foglie,
che i fiori di Afrodite non avevano più quel profumo semplice…
Madre Terra allora chiese aiuto agli Dei dell’Olimpo,
affinché riportassero la pace nella sua amata terra.Così Zeus invocò le più potenti forze.
Così per primo chiamò Zefiro: Zefiro allora portò il Ciclone Fani
che colpì la vasta aerea dell’Oceano Indiano,
ma ahimè non bastò,
l’umano continuava a distruggere la sua casa.Gea era ormai stanca, non riusciva più a controllare la ribellione della terra,
era disperata, pensava che ormai nulla avrebbe potuto salvarla.Allora decise di prendere in mano la situazione
e insieme a Zeus decise di eliminare il virus che aveva Gea:
l’essere umano.
Zefiro e Austro causarono il ciclone Ida, ma l’umano sembrava cieco… allora Efesto iniziò a giocare con lo stesso fuoco che gli umani avevano deciso di sfidare.
Incendiò l’Amazzonia, il polmone umano, poi la Siberia, scese poi nelle Afriche,
e poco dopo bruciò l’Australia.
Ma prima, diede fuoco a ciò che l’umano venerava: l’arte di Notre Dame.
Ma non servì a nulla…Scesero allora in campo Atena e Ares, minacciando una guerra, intanto Chione faceva sciogliere i suoi ghiacci, Oceano decise di innalzarsi e con l’aiuto di Zeus causò i più grandi cambiamenti climatici,
creando così il caos totale.Ma purtroppo Gea stava morendo, gli umani non volevano darle tregua.
Nessuno sapeva più che fare, così Apollo, dio della medicina, decise di mandare un vaccino per Gea, ma un qualcosa di molto potente, con sintomi mai visti, per l’essere umano.Scatenò così una pandemia globale. Gli uomini furono costretti a fermarsi, frenarono le macchine, frenarono anche il veleno che uccideva Gea.
Il tempo tornò stabile, i fiori sbocciavano come Afrodite e Atena amavano.
Io lo so però che ti chiederai se veramente l’umano aveva bisogno
di una pandemia globale, aveva davvero bisogno di tutte queste morti?Aveva davvero bisogno che il vaccino per Gea fosse un virus?
Ma cara futura generazione, io ti risponderò che questo virus ripulì per un po’ il nostro mare e cielo,
ricostruì in un attimo ospedali, azzerò gli incidenti stradali.Le vecchie generazioni e quelle presenti impararono ad usare la tecnologia, ci riunimmo tutti in solidarietà.
L’umano imparò la lezione?
Io non lo so.Apollo mi ha mandata qua per vedere e poi testimoniare.
Ma vi prometto, care future generazioni,
che ciò che vi racconterò è la pura e dura verità,
dovessi chiamare le Muse affinché vi cantino il continuo
di questa dura ma vera leggenda.Fiorella
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