Scuola: si torna nelle aule lunedì 14 settembre
Tre le questioni pregiudizionali poste dalla Conferenza delle Regioni per il ritorno a scuola: il miliardo di euro messo subito a disposizione, attenzione al trasporto pubblico, un adeguato organico
«Il Governo ha accettato tutte le richieste delle Regioni per chiudere l’accordo sul Piano Scuola. Il ministro Azzolina ha anche annunciato di aver ottenuto un altro miliardo di euro oltre quello gia’ previsto dal cosiddetto decreto ‘rilancio’, dopo un vertice di stamattina con il presidente Conte e con il ministro Gualtieri». Lo comunicano il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Melania Rizzoli, dopo anche l’ufficialità che la scuola aprirà il nuovo anno lunedì 14 settembre
«La Conferenza delle Regioni – spiega Rizzoli – ha posto tre questioni pregiudiziali: la necessita’ di prevedere risorse adeguate per poter realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano; la definizione dell’organico necessario per applicare le prescrizioni del documento ministeriale; il trasporto pubblico, che richiedera’ sia un’adeguata capacita’ economica sia una grande attitudine organizzativa. Su quest’ultimo punto purtroppo, rispetto ai primi due si continuano ad avere dubbi».
«Per quanto riguarda il miliardo di euro – ha aggiunto il presidente Fontana – auspichiamo che questo nuovo annuncio trovi formalizzazione gia’ in sede di conversione del decreto in modo da dare subito garanzie al mondo della scuola e agli enti territoriali chiamati ad una forte corresponsabilita’ per il regolare avvio del nuovo anno scolastico».
«Oltre a risorse aggiuntive – concludono Fontana e Rizzoli – sara’ necessario un cambio di passo soprattutto nella capacita’ esecutiva del Piano. Chi conosce il mondo della scuola, sa quanto siano importanti i prossimi due mesi per completare tutte le ordinarie operazioni per l’avvio dell’anno scolastico. A maggior ragione quest’anno, sara’ importante sfruttare i prossimi giorni soprattutto a livello territoriale. Dopo tutto il tempo perso, la scuola non puo’ sopportare altri ritardi».
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