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Donazione di organi, l’Ospedale di Legnano: “Il bello di donarsi dopo la morte per dare una speranza”

L'Asst Ovest Milanese ha dedicato una serata del ciclo d'incontri “L’ospedale in città” al tema del trapianto di organi. Partecipata la Sala Caironi della Famiglia Legnanese

“Ospedale in città” il terzo incontro in Famiglia Legnanese

Donarsi dopo la morte per dare una speranza di vita. Una scelta sempre più condivisa dalle persone, ma non abbastanza da esser praticata in maniera diffusa. Per questo l’Asst Ovest Milanese ha deciso di dedicare una serata del ciclo d’incontri “L’ospedale in città” al tema del trapianto di organi. Così in un’affollata sala Caironi, venerdì 29 novembre, il medico anestesista Luca Ferla con l’infermiera del reparto di Anestesia Gabriella Lanzillotti, ha raccontato qual è il gioco di squadra che sta dietro a una donazione. Con parole semplici e chiare i due specialisti hanno spiegato quanto sia toccante e delicato questo passaggio tra la vita e la morte: «Tutto ciò – spiegano i relatori – è possibile grazie all’impegno di professionisti in continua formazione che lavorano con passione e impegno per trasformare un addio in una occasione di rinascita». Seguendo questo fil rouge monsignore Angelo Cairati, intervenuto durante la serata, ha invitato i presenti a promuovere sempre, in qualsiasi contesto, «la cultura del dono» creando circoli virtuosi capaci di mobilitare le comunità fatte di cittadini e associazioni. Attraverso una profonda riflessione il prevosto della città non solo ha sottolineato l’importanza della donazione di organi, ma ha anche invitato gli esperti dell’Ospedale a parlarne in occasione della “Giornata per la vita”.
UNA SCELTA LIBERA 
«Ognuno di voi dopo aver capito e scoperto ciò che facciamo può diventare un vettore di speranza divulgando il messaggio di generosità rappresentato dalla donazione – ha spiegato il prof Giovanni Mistraletti, direttore S.C. Rianimazione e Anestesia dell’Ospedale di Legnano -. Ci vuole coesione sociale e senso di responsabilità da parte dei cittadini. Si tratta di un gesto che può dare una seconda vita ai malati che non hanno speranza. Ci sono pazienti che riescono a guarire grazie a queste donazioni. Tutti noi rispettiamo la biologia, la biografia e la storia del paziente. Ricordo che ognuno è tanto libero quanto desiderato nessuno è obbligato». Durante la serata i relatori hanno svelato ai presenti quali sono i passaggi per arrivare alla donazione. È stato ricordato che i prelievi d’organi e di tessuti, realizzati dalle equipe mediche dell’Ospedale di Legnano negli ultimi giorni hanno permesso di realizzare oltre 10 trapianti da 4 donatori a seguito di arresto cardio circolatorio o per morte celebrale. Due di questi interventi sono avvenuti in contemporanea e hanno richiesto uno sforzo organizzativo e logistico non indifferente. Oltre ai tessuti, dalle 4 donazioni sono stati prelevati cuore, fegato e reni, assicurando una speranza di vita ad altre persone in attesa dell’intervento decisivo. Un virtuosismo che è stato riconosciuto anche da Areu. Questo è stato un esempio concreto di ciò che gli operatori sanitari svolgono per salvare vite.

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“L’OSPEDALE IN CITTÁ” PROSEGUIRÁ ANCHE NEL 2025
Anche questa terza serata rientra nel ciclo d’incontri organizzato dall’Asst Ovest Milanese in collaborazione con Famiglia Legnanese e la Fondazione dei 4 Ospedali. In questo contesto Valentino Lembo, direttore sanitario dell’ASST Ovest Milanese ha annunciato che saranno proposte altre serate nei prossimi mesi per «avvicinare il mondo ospedaliero alla comunità: l’Ospedale è un bene di ogni cittadino e ognuno di voi è invitato a difenderlo e a essere orgoglioso di questa realtà. Ricordatevi sempre che ogni giorno ci sono professionisti che si impegnato con determinazione e passione per rendere il servizio sanitario migliore».

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Pubblicato il 30 Novembre 2024
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