Oltre 60 i dipendenti dell’Asst Ovest che hanno partecipato allo sciopero nazionale di 24 ore indetto per richiedere miglioramenti a 360 gradi sul mondo del lavoro sanitario. Un numero più importante rispetto a quello dato inizialmente ieri, giovedì 22 novembre, dall’Ospedale di Legnano. Ad entrare nel dettaglio della manifestazione organizzata dalle sigle sindacali ANAAO, CIMO-FESMED, AROI e Nursing Up è stato Diego Mariani segretario Aziendale ANAAO Asst Ovest Milanese: «Ritengo utile fornire alcune precisazioni per una rappresentazione più accurata della partecipazione che ha riguardato 37 persone della dirigenza e 28 del comparto in tutta l’ASST, quindi nei quattro Ospedali di riferimento». In realtà la partecipazione è stata superiore visto che come spiega il sindacalista «accanto a questi numeri, altre persone hanno scelto di aderire idealmente allo sciopero, optando purtroppo, per un giorno di ferie. Se come sindacalista critico questa scelta, da lavoratore e padre di famiglia ne comprendo le ragioni, in una realtà concreta e difficile per molti lavoratori, nella congiuntura attuale».

Le finalità di questo sciopero però vanno ben oltre i numeri: «Si è trattato di un’occasione per accendere i riflettori su questioni cruciali per la sostenibilità del nostro sistema sanitario e per la dignità professionale dei lavoratori della sanità – commenta Mariani -. Le difficoltà che affrontiamo quotidianamente, tra carenza di personale, carichi di lavoro insostenibili e la necessità di garantire cure di qualità, richiedono soluzioni strutturali e urgenti. L’adesione, sia formale che ideale, conferma quanto questi temi siano sentiti dalla categoria e testimonia la necessità di un confronto costruttivo per individuare risposte concrete e condivise. Lo sciopero non è stato solo una forma di protesta, ma un atto di responsabilità verso il futuro della sanità pubblica e dei suoi professionisti».

Medici in sciopero, bassa l’adesione nell’Asst Ovest Milanese