Il prof. Mazzone ringiovanisce la Medicina Interna di Legnano con tre giovani Internisti
"In questo momento di grave carenza dei medici, loro rappresentano una garanzia per continuare l’assistenza ai pazienti, anche supplendo le carenze dei medici del PS", il commento del primario legnanese
«La Medicina Interna di Legnano si rinnova. Anche se gli antichi maestri hanno insegnato molto, abbiamo bisogno di giovani Internisti che conoscono meglio il progresso tecnologico ed lo applicano con grandi risultati sul paziente che è la principale fonte delle informazioni necessarie al ragionamento clinico e quindi alle decisioni conseguenti. Abbiamo quindi bisogno e necessità di garantire una prestazione sanitaria di qualità che metta al centro il paziente», esordisce così il prof. Antonino Mazzone, direttore del Dipartimento medico Asst Ovest Milano, dopo l’annuncio di oggi all’Universita’ degli Studi di Pavia, Scuola di Specializzazione in Medicina Interna, dove hanno conseguito il titolo di Specialista in Medicina Interna con il massimo dei voti e la lode tre giovani medici gia’ assunti presso la Medicina Interna di Legnano, con le tesi di specializzazioni svolta presso l’Ospedale di Legnano.
«Bisogna saper rispondere con appropriatezza alle nuove sfide generate dai cambiamenti tecnologici ed epidemiologici, che hanno portato alla prevalenza di polipatologie, comorbilità, politerapie con poche evidenze scientifiche sul paziente reale- spiega sempre il prof. Mazzone -. La credibilità professionale necessita sempre di aggiornamenti continui, essendo quella medica una professione che ha il privilegio di auto-determinarsi grazie alla propria storia ed etica professionale. L’evoluzione tecnologica migliora di molto la diagnosi e la terapia ed orienta verso la medicina di precisione, lo sforzo insieme ad altre illustri istituzioni e come far capire i cambiamenti in era digitale e le conseguenti modifiche sia cliniche scientifiche ed assistenziali».
Francesco Di Terlizzi ha discusso una tesi sulla “sepsi nei reparti di Medicina Interna,Studio monocentrico osservazionale su tipologie, outcomes e biomarcatori predittivi”, affrontando un problema molto attuale sulle sepsi che sono aumentate di 5 volte nei reparti di Medicina Interna.
Giacomo Grandi ha discusso una tesi dal titolo “La riospedalizzazione in medicina interna: identificare il paziente ad alto rischio e il ruolo del follow up ambulatoriale”. Un lavoro di miglioramento organizzativo che dimostra come il paziente se rivisto entro 10 giorni dopo la dimissione non rientra in Ospedale solo 8% rispetto a quelli affidati al territorio ove le riospedalizzazioni superano il 40%.
Giorgio Rotola si è specializzato presentando un approccio innovativo “Antibiotico terapia CD64 correlata nella riacutizzazione della broncopneumopatia cronica ostruttiva”. Un marcatore specifico che ci permette di individuare il paziente che si riacutizza ed invece di dare a tutti l’antibiotico, solo a quelli che hanno un infezione batterica identificata da questo nuovo marcatore il CD64.
I tre gia’ lavorano a Legnano e si aggiungono ad altri 3 gia’ specialisti con il massimo dei voti sempre provenienti o da Pavia, la dr.ssa Lavinia Pitotti, il dottor Francesco La Pia e la dr.ssa Virginia del Rio.
In questo momento di grave carenza dei medici, loro rappresentano una garanzia per continuare con la qualita’ che ci contraddistingue l’assistenza ai pazienti, anche supplendo con grande disponibilita’ passione ed altruismo le carenze dei medici del PS.
«Tutti hanno una preparazione tecnologica con capacita’ ad eseguire ecografia sia addome, fegato, milza sia cardiovascolare, permettendo altresì di spostare molto meno gli ammalati e fare le prestazioni a letto” bed side” – conclude il prof. Mazzone – . Tutti questi medici hanno una formazione ed un continuo aggiornamento che si propone di rivisitare il metodo clinico arricchendolo di tutti quegli elementi etici, epistemologici, metodologici e tecnologici che possono fare diventare l’internista, e in generale il medico, consapevole di tutti quegli strumenti intellettuali, pratici e tecnologici necessari per realizzare nei fatti una pratica clinica eccellente, ed un miglioramento continuo del rapporto medico-paziente. Loro rappresentano il futuro della medicina interna dell’Ospedale di Legnano».
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