L’Ospedale di Legnano punta tutto sulla riorganizzazione del personale e sull’apertura al territorio
Francesco Laurelli il direttore generale dell'Asst Ovest Milanese spiega le strategie messe in campo per rispondere alla crisi sanitaria: aprirsi al territorio, organizzare il personale nel rispetto delle specializzazioni e collaborare con tutte le realtà del territorio
Due le strategie messe in atto dall’Asst Ovest Milanese per cercare di affrontare le criticità dettate da un sistema sanitario nazionale in difficoltà. La prima azione è quella di aprirsi al territorio colloquiando con i cittadini anche attraverso incontri dedicati a temi medici ad ampio respiro, proprio come quello in programma per venerdì 11 ottobre in Famiglia Legnanese: la prima di una serie di appuntamenti. Poi c’è un lavoro a lungo termine per organizzare il personale sanitario dell’Asst ciò significa «ricollocare infermieri, medici e tecnici nel rispetto delle loro specialità – precisa Francesco Laurelli il direttore generale dell’Asst Ovest Milanese -. Sembra una banalità ma non lo è in una struttura che per diverse motivazioni ha adattato il personale a seconda delle esigenze specialistiche e non il contrario».
In realtà il dg Laurelli aveva già delineato questa politica all’inizio del suo mandato, ma dopo mesi di lavoro questa modalità di intervento sta prendendo forma. Il concorso di fine agosto per reclutare infermieri è stato, quindi, utile sia per dare continuità lavorativa ad alcuni precari e allo stesso tempo per ingaggiarne di nuovi oltre che cerare una graduatoria capendo meglio le esigenze dei lavoratori. In sintesi il prossimo bando, che sarà indetto verso l’inizio del 2025, sarà più specifico e mirato. «Il personale sanitario non è generico, ognuno ha la sua specializzazione: dire infermiere o tecnico o medico è riduttivo – afferma il dg Laurelli -. Ognuno di loro ha studiato e si è formato per ricoprire un determinato ruolo e ciò va rispettato. Seguendo questa logica è anche possibile limitare il danno di quello che è una carenza di personale nel mondo della sanità».
Se da un lato la sanità viene definita a livello nazionale come “malata”, dall’altro si intravede uno spiraglio di speranza «almeno qui a Legnano». Perchè guardando nel macro, nella vasta area dell’Asst locale che comprende Legnano, Magenta, Abbiategrasso e Cuggiono, c’è l’intenzione di aprirsi alla comunità per trovare insieme soluzioni. Un atteggiamento propositivo che è stato dimostrato anche durante il convegno “Sanità Lombarda: superare le criticità, garantire la salute a tutti” organizzato dal Coordinamento Territoriale UIL Lombardia Legnano Magenta Abbiategrasso. Una tavola rotonda dove l’azienda ospedaliera si è trovata al tavolo con sindacati, Comune e Medici di Medicina Generale per guardare al futuro insieme e farlo per creare un modello da esportare. Una risposta alle critiche e a una visione passiva sulla stato attuale delle sanità pubblica. «Ci vuole tempo e pazienza, ma i risultati si vedranno presto qui nella nostra realtà – afferma il dg Laurelli -. Noi ce la stiamo mettendo tutta. La nostra Asst conta 9 Case di Comunità, tre Ospedali di Comunità e cinque Cot. Per il momento sono sette le Case di Comunità attive temporaneamente che attendono di raggiungere la loro sede effettiva. Queste strutture sono pensate per dare risposte ai pazienti cronici, ma anche a tutte quelle necessità che il cittadino alla fine va a cercare al pronto soccorso: la nostra frontiera costantemente presa d’assalto». Anche in questo contesto tutti gli attori del terzo settore sono chiamati a dare un contributo così come l’Amministrazione.
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