Epatite C e B, una quindicina di nuovi casi all’anno per l’Infettivologia di Legnano
A tirare un bilancio, in occasione della Giornata Mondiale dell’Epatite, World Hepatitis Day, è il professor Stefano Rusconi, attuale guida del reparto di Infettivologia dell'Asst Ovest Milanese.
Ogni anno l’Infettivologia di Legnano conta circa quindi casi di epatite, di questi una decina pazienti sono affetti dall’HCV (Epatite C) e 5- 6 da quella B. Tutti loro sono stati individuati attraverso il programma di screening di Regione Lombardia. A tirare un bilancio è il professor Stefano Rusconi, attuale guida del reparto di Infettivologia dell’Asst Ovest Milanese. E lo ha fatto in occasione della Giornata Mondiale dell’Epatite, World Hepatitis Day, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel giorno della nascita di Baruch Blumberg (28 luglio 1925), il biochimico statunitense insignito del premio Nobel per aver scoperto nel 1967 il virus dell’Epatite B e sviluppato il primo vaccino.
«La campagna di screening nei nati tra il 1969 e il 1989 di Regione Lombardia è ancora in corso e nuovi positivi continuano ad emergere seppur in maniera meno frequente – afferma il prof Rusconi -. Fortunatamente il trattamento con antivirali diretti per epatite C riesce a eradicare l’infezione nella quasi totalità delle persone infette. Per quanto riguarda invece l’epatite B è un virus un po’ diverso e quindi il trattamento non è eradicante ma deve essere proseguito per tutta la vita».
Epatite B e C
Come sottolinea anche il Ministero della Salute, sebbene esistano diversi tipi di virus dell’epatite (dalla A alla E), le epatiti B (HBV) e C (HCV) sono le più rilevanti e causano quasi 8.000 nuove infezioni ogni giorno a livello globale, che per lo più non vengono individuate. Ogni anno si contano oltre un milione di decessi legati alle epatiti, molti dei quali potrebbero essere evitati. Infatti per l’epatite B esistono vaccini e trattamenti efficaci e per l’epatite C è disponibile una cura. La diagnosi precoce è quindi fondamentale: «Diagnosticare l’infezione nelle persone inconsapevoli di essere contagiate – precisa Rusconi – consente di evitare le complicanze di una malattia epatica avanzata e permette di interrompere la circolazione del virus impendendo nuove infezioni».
Epatite Delta
Si tratta di un virus difettivo, nel senso che si può replicare all’interno dell’organismo umano solo in presenza del virus dell’epatite B. Entrando nel dettaglio il prof Rusconi ha spiegato che anche in questo caso si tratta di «un’infezione cronica che per il momento non è dimostrato come si possa eradicare – spiega l’esperto -. Esiste però da circa un anno anche in Italia un trattamento con un agente antivirale diretto che si chiama bulevirtide: un un inibitore dell’entrata del virus dell’epatite delta negli epatociti. Si deve somministrato ogni giorno per via sottocutanea. Anche in questo caso i risultati sono sono ottimi. L’unica cosa è che non esistono però dimostrazioni dirette che tale trattamento possa essere interrotto».
Il test
Per poter rilevare la presenza del virus dell’epatite basta un semplice test. Per i nati tra il 1969 e il 1989, è possibile aderire allo screening gratuito per l’epatite C. Ricordiamo che a Legnano c’è il Check Point attivo alla stazione di Legnano dov’è possibile svolgere test veloci sia per l’epatite che per l’HIV. Si tratta di uno spazio non ospedaliero, aperto e gratuito dove saranno presenti operatori sociali della cooperativa Albatros e operatori sanitari dell’ASST Ovest Milano, in particolare personale del SERT di Parabiago.
Il Check point è aperto due pomeriggi la settimana, dalle 17 alle 19 martedì e dalle 16.30 alle 18.30 il giovedì.
Per informazioni mail e.casini@coopalbatros.org
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