Centro Don Gnocchi di Legnano, in un anno oltre 17mila prestazioni ambulatoriali
Il centro ha inoltre ha assistito 2.392 pazienti a livello ambulatoriale. Numeri, quelli legnanesi, rientranti nel più ampio bilancio della Fondazione Don Gnocchi che oggi, lunedì 22 luglio, ha presentato il suo bilancio complessivo
Gnocchi – comporta inevitabilmente il riesame non solo di ciò che è stato fatto nel corso dell’anno, ma anche
e soprattutto del come esso sia stato fatto, per rispondere all’unica domanda che conta veramente:
abbiamo realizzato il compito, ovvero la missione che ci è stata affidata da don Carlo? Possono i numeri
aiutarci in questo? Certamente i dati relativi all’attività svolta possono dare una misura dell’impegno
profuso, ma poco possono dirci in merito alla modalità di esecuzione del nostro lavoro, dell’empatia e della compassione che abbiamo messo nella relazione con i nostri ospiti e pazienti, della capacità di prenderci
davvero carico di ogni singola e unica persona che si è affidata a noi. Questi aspetti sono forse riscontrabili,
più che nei numeri, nelle testimonianze proprio dei nostri pazienti e dei loro familiari, alcune delle quali
abbiamo voluto riproporre nelle pagine del Bilancio di Missione».
Bilancio di Missione 2023 Fondazione Don Gnocchi
Dal bilancio ne emerge una fotografia estremamente dettagliata di una realtà vasta e complessa, oggi leader nel Paese nel settore della riabilitazione, con oltre 70 anni di storia alle spalle ma sempre attenta a rispondere sempre più e meglio ai bisogni di salute delle persone più fragili. Di tutto rispetto la realtà fotografata dal “Bilancio 2023”. Quasi 15 mila pazienti assistiti in degenza di riabilitazione e altrettanti assistiti a domicilio, oltre a 2.683 anziani assistiti in degenza e nei centri diurni. E poi ancora: 303 mila pazienti ambulatoriali, 815 pazienti con Gravi Cerebrolesioni Acquisite assistiti nelle strutture della Fondazione, 491 disabili assistiti in degenza e nei centri diurni. Ogni giorno vengono assistiti bambini e ragazzi con ogni forma di disabilità, affetti da complesse patologie congenite o acquisite; pazienti di ogni età che necessitano di interventi riabilitativi in ambito neuromotorio e cardiorespiratorio; persone con esiti di traumi, colpite da ictus, sclerosi multipla, SLA, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer o altre patologie invalidanti; anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali, pazienti con
gravi cerebrolesioni acquisite o in stato vegetativo prolungato. Ma sono davvero tante le voci elencate nel Bilancio di Missione.
«La redazione e la pubblicazione di questo volume rappresenta infatti un’opportunità di confronto con tutti i nostri stakeholder, siano essi interni o esterni, e di diffusione di una visione unitaria e “di sistema” di Fondazione, intesa come un corpo unico, con un unico modus operandi in tutte le regioni di afferenza,
dalla Lombardia alla Basilicata aggiunge il direttore generale, Francesco Converti -. Uno stile unico e riconoscibile, appunto, quello di Fondazione Don Gnocchi, caratterizzato da tre tratti inconfondibili: ascolto, assistenza e tutela. Tre parole tra loro profondamente connesse, poiché senza ascolto non si avvertirebbero le esigenze assistenziali della comunità e non si potrebbero creare quelle sinergie con la popolazione che contribuiscono, in maniera significativa, alla realizzazione e alla tutela del bene comune».
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