Lunghe liste d’attesa: l’indignazionedi un lettore per le condizioni del Sistema Sanitario Pubblico
Il caso del legnanese riguarda un intervento di disostruzione prostatica all'ospedale di Legnano, i cui tempi appaiono "infiniti". Per il lettore, la sanità lascia i cittadini soli nel cercare autonomamente altre strutture
Si torna a parlare di lunghe liste d’attesa che preoccupano i pazienti. Un lettore, proprio in questi giorni, ha voluto raccontarci la sua esperienza esprimendo anche la sua indignazione per le “condizioni” in cui si trova il sistema sanitario pubblico. «Una realtà preziosa per la comunità». Il caso del legnanese riguarda un intervento di disostruzione prostatica all’ospedale di Legnano, i cui tempi appaiono “infiniti”. Per il lettore, la sanità lascia i cittadini soli nel cercare autonomamente altre strutture e ciò «non è giusto»
Non è un mistero l’ASST Ovest Milanese in questo momento è tra le “maglie nere” del monitoraggio sulle liste di attesa nel sistema sanitario nazionale. A confermarlo in questi giorni anche la relazione redatta da Federconsumatori e Fondazione Isscon con il contributo dell’Area Stato Sociale e Diritti della Cgil, che «fotografa i tempi massimi di attesa registrati nelle Regioni e P.A. di Trento e Bolzano, nelle 41 aziende sanitarie locali di aree metropolitane e periferiche alle grandi Città, ed in 13 aziende ospedaliere».
Di seguito la lettera
Gentile Redazione,Vi porto a conoscenza di un episodio accadutomi c/o il nostro ospedale di Legnano. Durante una visita specialista urologica mi è stato riferito che per la patologia di cui soffro, sarebbe stato necessario intervenire chirurgicamente per una disostruzione prostatica. Ma per i tempi di attesa, secondo quanto detto a voce dal medico, occorrerebbe aspettare circa 4/5 anni (!!!!!!). Capisco gli ormai noti problemi della sanità, ma come cittadino mi indigno davanti ad una prospettiva come questa. E’ pur vero che si tratta di un intervento di routine ma, proprio per il mio caso, un tempo di attesa così elevato potrebbe compromettere e complicare detto intervento.Lo specialista tranquillamente mi consigliava di rivolgermi autonomamente ad altre strutture in grado di effettuare l’intervento, il tutto augurandomi buona fortuna.Ritengo inconcepibile e inammissibile per l’amministrazione ospedaliera una condizione del genere e voglio augurarmi che un cittadino non venga lasciato allo sbando e debba anche sobbarcarsi l’onere di trovarsi una struttura alternativa.Un vostro lettore affezionato
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