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Quasi due anni per una visita oculista a Legnano, l’ASST Ovest Milanese “maglia nera” per le liste di attesa

Record negativi per le liste di attesa dell'ASST Ovest Milanese nel monitoraggio realizzato da Federconsumatori e Fondazione Isscon

ospedale di Legnano covid

I primi risultati erano stati presentati a febbraio, e non erano incoraggianti. Nessuna sorpresa – ma qualche preoccupazione sì -, quindi, nel ritrovare l’ASST Ovest Milanese tra le “maglie nere” del monitoraggio sulle liste di attesa nel sistema sanitario nazionale nelle realizzato da Federconsumatori e Fondazione Isscon con il contributo dell’Area Stato Sociale e Diritti della Cgil, che «fotografa i tempi massimi di attesa registrati nelle Regioni e P.A. di Trento e Bolzano, nelle 41 aziende sanitarie locali di aree metropolitane e periferiche alle grandi Città, ed in 13 aziende ospedaliere».

Il monitoraggio ha interessato «in ogni regione due o più aziende sanitarie locali ed un’azienda ospedaliera», andando a verificare «i tempi di attesa ad aprile 2023, quale mese comune di campionamento»; per farlo sono state avanzate «richieste di accesso civico agli atti in caso di mancata pubblicazione dei dati sui siti istituzionali delle aziende sanitarie o della Regione» e sono stati rilevati «i tempi di attesa sulla base di un’apposita scheda contenente 14 prestazioni ambulatoriali, 14 prestazioni diagnostiche, 17 interventi in regime di ricovero, fra le prestazioni oggetto del Monitoraggio Nazionale previste Piano Nazionale Governo Liste di attesa 2019-2021».

Tra le realtà monitorate in Lombardia l’ASST di Brescia, quella del Garda e l’ASST Ovest Milanese, dove sono stati registrati tempi record per una prima visita cardiologica all’Ospedale di Cuggiono, dove si devono aspettare 426 giorni, e per una prima visita vascolare all’Ospedale di Abbiategrasso, dove si arriva ad attendere 400 giorni. Non va meglio all’Ospedale di Legnano, dove per una prima visita oculistica ci sono addirittura 677 giorni di attesa, né all’Ospedale di Magenta, dove per una prima visita fisiatrica ci vogliono 310 giorni. Record negativi anche per gli esami diagnostici, con i 735 giorni di attesa per una ecodoppler cardiaca all’Ospedale di Magenta, dove bisogna aspettare anche 546 giorni per una risonanza magnetica alla colonna e 251 giorni per un’ecografia ginecologica, e con i 682 giorni di attesa per una fotografia del fundus all’Ospedale di Abbiategrasso.

«I dati che emergono dal monitoraggio nazionale tracciano una sanità in grave affanno da Nord a Sud, con le Regioni del Mezzogiorno e delle Isole nelle quali si riscontra un aggravamento delle emergenze strutturali nell’erogazione delle prestazioni sanitarie – si legge nel report -. Le Regioni del Centro mostrano evidenti segnali di affanno, mentre altre Regioni, sia del Nord- Est che del Nord-Ovest, evidenziano dati, per molti versi, inediti sino al periodo pre-pandemico, ancor più rispetto alle loro eccellenze e per la spesa pubblica pro capite sanitaria che ricevono dal riparto del Fondo Sanitario Nazionale».

«I dati rilevati dal monitoraggio rafforzano la consapevolezza della gravità di un fenomeno già conosciuto e fotografano una sanità pubblica che, a fronte di bisogni sanitari crescenti e diffusi e che mettono a dura prova l’efficienza dei sistemi sanitari regionali (già stressati dalla pandemia e dalla carenza di personale), segna il passo, cede quote al privato, genera rinunce ed accentua disuguaglianze. Ancora più grave è la lettura dell’allungamento diffuso delle liste di attesa, se associato al sottofinanziamento del Fondo Sanitario Nazionale e al drenaggio istituzionalizzato di ulteriori risorse verso il privato sanitario che, in questo modo, potrà usufruire di ulteriori quote della spesa pubblica».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Giugno 2024
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