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Alzheimer Cafè Cerro Maggiore e Villa Cortese, 28 pazienti coinvolti nel ciclo d’incontri primaverili

È il positivo bilancio, del noto progetto Alzheimer cafè di Villa Cortese, Cerro Maggiore/San Vittore Olona, che sarà presentato durante l'ultimo ciclo d'incontri primaverile. Evento conclusivo previsto per sabato 8 giugno

Concerto di chiusura del ciclo di incontri autunno/inverno dell’Alzheimer Cafè di Villa Cortese

Coinvolti 28 pazienti del Legnanese con 40 famigliari, 15 volontari  di Croce Azzurra Ticinia ODV, Il Quadrifoglio APS, Centro Solidarietà Anziani A.P.S. Oltre che diversi medici professionisti, con il patrocinio e finanziamento del piano di zona Alto Milanese. È il positivo bilancio, del noto progetto Alzheimer cafè di Villa Cortese, Cerro Maggiore/San Vittore Olona, che sarà presentato durante l’ultimo ciclo d’incontri primaverile. Evento conclusivo previsto per sabato 8 giugno nel giardino della Comunità il Chiostro Solidale convento dei frati cappuccini di Cerro Maggiore.

Questa serie di appuntamenti primaverili si sono articolati sabato mattina a Cerro Maggiore e il sabato pomeriggio a Villa Cortese. Quest’ultimo appuntamento sarà l’occasione per confermare la volontà di proseguire le attività ad ottobre.

Sabato 8 giugno

Il programma al Chiostro Solidale organizzato dal convento dei frati Capuccini di Cerro Maggiore prevede: 14,30 incontro tra pazienti, familiari, volontari, professionisti e cittadini, momento di verifica e riflessione su attività svolte negli incontri degli Alzheimer cafè; ore 15,30 concerto musicale della Junior Word Orchestra di Villa Cortese/Garbagnate in collaborazione con il corpo musicale Sanvittorese. Durante l’evento si festeggeranno anche i 10 anni di attività dell’Alzheimer cafè a Villa Cortese con una riflessione scritta dal Dott. Daniele Perotta direttore UOSD CENTRO DISTURBI COGNITIVI E DEMENZE ASST RHODENSE.

Obiettivi dell’iniziativa

In questi 10 anni di attività a Villa Cortese e 3 anni a Cerro Maggiore e San Vittore Olona, si è combattuto intensamente lo stigma sociale provocato da questa malattia, riconoscendo prima le persone e sostenendo i familiari provati da un complesso percorso assistenziale. «All’inizio del percorso di adesione all’Alzheimer Cafè – spiegano gli organizzatori -, che prevede una partecipazione volontaria, la persona affetta da demenza sta facendo questa “scelta di rottura” favorita da un ambiente che le consente di narrare nuovamente la sua vita e la sua essenza anche senza parole o memoria.

Redazione
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Pubblicato il 07 Giugno 2024
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