Gestione del dolore all’Ospedale di Legnano, in un anno 600 partoanalgesia e oltre 6mila procedure di anestesia
Il prof Giovanni Mistraletti, direttore S.C. Rianimazione e Anestesia – Ospedale di Legnano che in occasione della XXIII Giornata Nazionale del Sollievo ha tirato un bilancio sui passi fatti nel 2023 per raggiungere l'obbiettivo di un «Ospedale senza dolore»
La gestione del dolore non interessa solo i pazienti cronici, ma anche quelli sottoposti ad interventi oppure alle donne che scelgono di mettere al mondo un figlio con la partoanalgesia. Perchè il dolore non va sopportato, ma trattato e contenuto. Di questo ne è certo il prof Giovanni Mistraletti, direttore S.C. Rianimazione e Anestesia – Ospedale di Legnano che in occasione della XXIII Giornata Nazionale del Sollievo ha tirato un bilancio sui passi fatti nel 2023 per raggiungere l’obbiettivo di un «Ospedale senza dolore». Nell’Ospedale di Legnano sono state articolate diverse strategie per raggiungere questo traguardo. Ad esempio è stato attivato il servizio ambulatoriale di terapia del dolore cronico volto all’identificazione precoce di pazienti affetti da questo tipo di dolore, con l’obiettivo di proporre un percorso di diagnosi, terapia e monitoraggio attraverso periodiche visite di controllo. I servizi attivati però sono molteplici e toccano diversi ambiti basti pensare che in un anno sono stati effettuati 600 partoanalgesia in sicurezza e sono state superate le 6mila anestesie spinali.
A spiegare l’impegno costante di tutto il personale sanitario la dottoressa Claudia Castiglioni, direttrice S.C. Terapia del Dolore e Cure Palliative – ASST Ovest Milanese e il dottor Carlo Capra, direttore S.C. Rianimazione e Anestesia Magenta e direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza – ASST Ovest Milanese. L’intento è quello di creare un ambiente di cura in cui il dolore dei paziente sia sempre e costantemente prevenuto e misurato, in modo che sia trattato tempestivamente, quando necessario. «È dimostrato infatti come il controllo del dolore negli ammalati non solo renda l’esperienza del ricovero meno traumatica e più sopportabile, ma impatta positivamente sul recupero e sulla guarigione, riducendo drasticamente la comparsa di molte complicanze. Non bisogna sopportarlo e “aspettare che passi”, bensì è bene comunicarlo subito al personale, in modo che si possa trattare nel modo più adatto ed efficace. Non bisogna neanche esagerare nel riferirlo, ma essere sinceri e autocoscienti nel descriverlo e nel valutare l’efficacia delle terapie impostate: questa è la migliore alleanza terapeutica possibile, che prevede un coinvolgimento diretto dei pazienti. Per dare un’idea della dimensione dell’impegno dei sanitari, negli Ospedali di Legnano, Magenta, Cuggiono e Abbiategrasso vengono valutati circa 11.350 pazienti chirurgici all’anno, attraverso delle visite preanestesiologiche. Lo scopo di questi incontri è anche di individuare la miglior strategia antalgica per il dolore post-operatorio, che sia basata su un approccio multimodale e personalizzato, volto ad ottimizzare l’efficacia ed a limitare la comparsa di effetti collaterali».
Interventi chirurgici e parti senza dolore
Nel 2023, negli Ospedali dell’ASST Ovest Milanese, sono state eseguite circa 6.280 procedure di anestesia e analgesia subaracnoidea (la cosiddetta “spinale”), circa 2.360 procedure di analgesia peridurale ed eseguiti circa 8.500 blocchi nervosi periferici a scopo antalgico postoperatorio. Questi approcci differenti ed innovativi permettono di ottimizzare il controllo del dolore,
minimizzando gli effetti collaterali tipici della più comune “analgesia endovena”. «Ogni paziente, infatti, ha una storia differente, e ha delle necessità particolari, a cui si rivolge grande attenzione. Anche dopo operazioni chirurgiche molto importanti e in cui c’è un elevato rischio di provare dolore (per esempio di ortopedia, di cardiochirurgia, di chirurgia toracica o addominale) è possibile usare delle tecniche efficaci per ridurre al minimo la percezione della sofferenza post-operatoria o post-traumatica cioè dopo incidenti o fratture ossee).
Anche per quanto riguarda il dolore del parto, esiste un servizio sempre attivo (24 ore su 24, per 365 giorni all’anno), che si occupa di visitare ed informare le partorienti circa la possibilità di eseguire una partoanalgesia con tecnica peridurale. Negli scorsi 12 mesi, presso gli Ospedali di Legnano e di Magenta sono nati circa 2000 bambini: l’80% delle madri alla prima gravidanza (primipare) ha eseguito la visita preanestesiologica, e a tutte è stato offerto un servizio di analgesia per poter affrontare il parto con minor preoccupazione: anche solo effettuare una visita con l’anestesista può essere rincuorante, perché permette di capire meglio cosa succederà e di comprendere che non si viene mai lasciate sole. Nella realtà, poi, la partoanalgesia epidurale è stata concretamente effettuata in circa 600 parti, con ottimi risultati in termini di efficacia, e con una prevalenza di effetti collaterali lievi inferiore al 2% e di effetti collaterali gravi pari a zero.
Giornata del sollievo: l’impegno quotidiano della ASST Ovest Milanese nella lotta globale
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