Microbiologi a confronto a Rimini: «Siamo tutti parte del Sistema Salute»
Il microbiologo di Legnano Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI ETS ha ricordato quanto sia importante la stretta sinergia tra microbiologi e clinici
Una sanità più efficiente e sostenibile deve passare attraverso una più stretta collaborazione tra i microbiologici e i clinici. Questo deve essere la regola nella gestione di numerose infezioni che interessano trasversalmente e con intensità e rischi diversi i pazienti di ogni età, dalle donne in gravidanza, ai pazienti pediatrici, i pazienti fragili, i pazienti trapiantati o affetti da altre croniche patologie fino ai pazienti di comunità. È il messaggio emerso nei seminari tenutesi a Rimini, nel corso della seconda giornata di lavori della 51esima edizione del Congresso Nazionale di AMCLI ETS – Associazione Microbiologi Clinici Italiani. All’evento partecipano circa 1.800 professionisti che si sono confrontati in seminari e simposi su diverse tematiche di grande rilevanza per la salute pubblica.
«L’intervento del clinico per la scelta della giusta terapia anti-infettiva non può prescindere dalla diagnosi microbiologica – ha commentato Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI ETS -. Dobbiamo essere sinergici con le società scientifiche cliniche che sono, insieme al paziente, la nostra interfaccia. Siamo tutti parte del Sistema Salute e solo la stretta collaborazione tra microbiologo, clinico e cittadino-paziente consente di essere interlocutori a livello istituzionale nel definire le migliori strategie clinico-assistenziali e di prevenzione per una risposta efficace alle istanze del Servizio Sanitario Nazionale».
Dall’HIV alla meningite
Tra questi l’HIV. La pandemia ha spostato l’attenzione sui casi di COVID, riducendo di conseguenza le diagnosi di questa infezione. Tuttavia, si tratta di un calo che non si traduce in una riduzione delle infezioni da HIV. Si è poi discusso di infezioni del sistema nervoso centrale il cui sospetto impone l’inizio immediato di una terapia empirica che sia il prima possibile orientata e mirata in base ai risultati ottenuti dal laboratorio. La diagnosi di laboratorio deve quindi essere il più possibile rapida e accurata ed effettuata ricercando nel liquido cefalo-rachidiano la presenza di virus, batteri e miceti. Per quanto riguarda i virus, nei pazienti pediatrici le meningiti sono causate soprattutto da enterovirus. «Nell’approccio diagnostico alle meningiti batteriche, fungine e tubercolari la diagnostica tradizionale è ancora fondamentale nella pratica quotidiana nonostante l’introduzione dei test molecolari sindromici -, racconta Cristina Giraldi, Coordinatore percorsi diagnostici di AMCLI ETS – È importante integrare i metodi tradizionali con quelli innovativi rafforzando sempre di più la collaborazione con il clinico». È stato, poi, trattato il tema delle infezioni respiratorie con una panoramica dal punto di vista diagnostico, su come affrontare una diagnosi di infezione delle basse vie respiratorie virali, qual è l’epidemiologia dei virus che maggiormente causano queste infezioni, soprattutto nell’epoca post-Covid.
Sono stati inoltre condivisi i progressi ottenuti con metodiche innovative, quali quelle di metagenomica allo scopo di affinare la diagnostica virologica, riconoscendo oltre ai virus noti quelli non ancora identificati come causa di malattie respiratorie severe.
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