Poco più di cento gli aspiranti infermieri che si sono presentati alla prova scritta del bando aperto dall’Asst Ovest Milanese. La prima parte del test di ammissione, tenutasi giovedì 25 gennaio, ha visto circa 105 partecipanti. Ora verrà stillata la graduatoria che porterà all’ultima fase di questa procedura, ossia, la prova orale. E tendenzialmente, secondo i sindacati Nursid Milano, il numero di nuove leve, al termine del bando, sarà quasi dimezzato. Ciò significa che l’azienda sanitaria potrebbe per lo meno coprire il fabbisogno di personale ospedaliero attualmente sottorganico, ma non dare risposte ai servizi territoriali che sono ancora in fase di attivazione. A preoccupare poi sono i pensionamenti che «alla fine del 2024 saranno massicci. È necessario attuare una politica di previsione così da non trovarci ancor più in sofferenza».

È ormai da diverso tempo che i sindacati segnalano quanto la professione degli infermieri, così come quella dei medici, sia diventata poco attrattiva essendo entrambe «cariche di responsabilità. Inoltre, le ore di lavoro rispetto allo stipendio non sono equilibrate. Il problema è nazionale, non c’è dubbio, ma ci vuole una svolta».

Intanto a Legnano si attende di capire il risultato di questo bando che si concluderà il 31 gennaio. «Il vero ostacolo – spiegano i sindacati – è rappresentato dalle assegnazioni, non è detto che siano soddisfacenti per gli aspiranti infermieri». Dunque la soluzione presentata dal nuovo direttore generale Francesco Laurelli , ossia quella di presentare concorsi specifici fatti a hoc per gli incarichi in corsia o territoriali potrebbe essere una soluzione ottimale. Ma si tratta di una partita ancora tutta da giocare.

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