Primo impianto cocleare in ASST Rhodense: l’Otorinolaringoiatria all’avanguardia nel trattamento della sordità
L’Equipé di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Garbagnate Milanese, diretta dal dottor Angelo Placentino, ha eseguito il primo posizionamento di impianto cocleare in ASST Rhodense.
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L’Asst Rhodense ha visto il suo primo posizionamento di impianto cocleare. L’intervento è stato eseguito dall’Equipé di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Garbagnate Milanese, diretta dal dottor Angelo Placentino. L’impianto è stato posizionato ad una paziente di 65 anni, che già da lungo tempo utilizzava protesi acustiche e che, in seguito al peggioramento uditivo, non più affrontabile tramite le protesi acustiche esterne, è stata sottoposta a valutazioni audiologiche ed esami radiologici che hanno permesso di valutare l’idoneità al posizionamento dell’impianto cocleare.
«La diagnosi precoce è fondamentale – ha dichiarato il dottor Angelo Placentino -. L’intervento effettuato apre la strada per potenziare la presa in carico dei pazienti che si rivolgono alla nostra ASST e per offrire servizi sempre più all’avanguardia».
L’intervento prevede due fasi
L’intervento chirurgico prevede il posizionamento della parte interna dell’impianto cocleare e una seconda fase, in cui si attiva l’impianto, a circa due settimane dall’intervento. Fondamentale è il trattamento riabilitativo logopedico post intervento, che ha una durata variabile dai 3 ai 12 mesi. L’impianto cocleare è un vero e proprio orecchio artificiale formato da due parti, una interna ed una esterna: la parte esterna è costituita dai microfoni e dal processore che riceve, trasforma e trasmette le informazioni sonore alla parte interna; quest’ultima, posizionata mediante un intervento chirurgico all’interno della coclea, a sua volta tramette le informazioni sonore alle vie uditive, ripristinando così l’udito. Il suono viene raccolto dal microfono e inviato al processore, che trasforma il segnale acustico in segnale elettrico e lo invia attraverso l’antenna agli elettrodi posizionati nella coclea.
Ogni elettrodo stimola le fibre del nervo corrispondenti a determinate frequenze. L’esatta interpretazione del singolo suono da parte del paziente dipende da più fattori, tra cui la capacità dell’impianto di riprodurre un segnale il più possibile vicino a quello prodotto dalle cellule cigliate in condizione di normale funzionamento della coclea, la capacità del cervello di decodificare il segnale inviato attraverso il nervo e il tempo da cui si è privi dell’udito.
«Nel nostro reparto di Otorinolaringoiatria lavorano professionisti con grande esperienza che trattano patologie complesse – dichiara il direttore generale dell’ASST Rhodense, Marco Bosio -. Abbiamo in carico pazienti che necessitano di interventi chirurgici correlati a patologie oncologiche, che stanno dando buoni esiti e che consentono di migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti, oltre che una presa in carico integrata del percorso di cura».
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