HIV, ecco le nuove frontiere terapeutiche al reparto Malattie Infettive Legnano
Gli infettivologi legnanesi attualmente possono contare su due novità: Lenacapavir e Fostemsavir. Due composti farmacologici che rappresentano un «cambio di paradigma» per il professor Stefano Rusconi
Le nuove frontiere terapeutiche per contenere e curare l’HIV sono un’attualità per il reparto dell’Infettivologia di Legnano, in continuo aggiornamento per proporre strategie sempre più performanti. Difatti gli infettivologi legnanesi attualmente possono contare su due novità: Lenacapavir e Fostemsavir. Due composti farmacologici che rappresentano un «cambio di paradigma» per il professor Stefano Rusconi, attuale guida del reparto Malattie Infettive dell’Asst Ovest Milanese, intervenuto a riguardo per tenere alta l’attenzione sull’HIV. E nel contempo informare e chiarire ogni aspetto sugli ultimi passi compiuti dalla medicina. Le due terapie sono state utilizzate dal centro di Legnano, che conta più di mille pazienti provenienti anche da altre Regioni, ma solo ad un numero limitato di persone con infezione da HIV. «Questi composti farmacologici possono essere somministrati solo ad una cerchia ben ristretta di malati – spiega il prof. Rusoni -. Essendo le prime terapie di una nuova generazione è necessario proteggerle per evitare effetti di multi-resistenza. Per questo devono essere date solo a quei pazienti che hanno alle spalle una storia di terapie fallite e di virus multi-resistente».
Due scudi che contengono il virus
Questi due farmaci sono entrambi capaci di contenere la replica di HIV. Lenacapavir rientra nella categoria delle terapie con somministrazione a lunga durata. «Parliamo di somministrazioni rivoluzionarie – spiega il prof. Rusconi -. Sono due farmaci innovativi, unici nella loro classe e come tali vanno protetti e somministrati solo in determinati casi così da evitare che il virus si adatti».
Lenacapavir, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ad agosto 2023 (diventato rimborsabile), è un inibitore del capside virale. Questo farmaco interviene in diversi momenti dell’HIV. Presenta una prima fase dove la terapia viene data per bocca per due settimane e poi iniezioni semestrale. Là dove serve viene affiancato da altri farmaci. «In futuro si potrebbe applicare a anche a persone non così compromesse dal punto di vista terapeutico – spiega il prof. Rusconi -. Ma essendo l’unico di questa classe va usato in maniera mirata ed adeguata». Il Fostemsavir (pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel giugno del 2022) è un farmaco antivirale che inibisce l’ingresso del virus HIV nella cellula e si rivolge ai pazienti resistenti ai farmaci antiretrovirali. «In pratica si lega a una proteina presente sulla parte esterna dell’HIV (denominata gp120) ed impedisce al virus di interagire con le cellule dell’immunità, sia linfociti che macrofagi. In questo modo il virus non penetra nelle cellule ucetibili e non si riproduce al loro interno facendole poi morire. È un’arma in più a nostra disposizione».
La Struttura Complessa di Malattie Infettive dell’Ospedale di Legnano
In questo momento gli infettivologi hanno in carico oltre mille pazienti: un centinaio in più rispetto al 2021. A questi si aggiungono i 90 in cura al Serd di Magenta. Dal novembre del 2022 ad oggi sono 20 le persone alle quali viene somministrata una terapia iniettiva, anch’essa è una novità trattata durante l’ultima edizione CROI 2023 (XXX Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche). Si tratta del “regime” composto da cabotegravir (Vocabria) e rilpivirina (Rekambys) «È per l’appunto una terapia a lunga durata ed è rivoluzionaria in quanto ha cambiato radicalmente la qualità di vita del paziente – precisa il prof Rusconi -. Ed è considerata la prima terapia antiretrovirale completa che non richiede l’assunzione quotidiana di farmaci per via orale. Il paziente ha un calendario annuale e si deve semplicemente recare nella struttura di riferimento per eseguire la somministrazione».
Il centro legnanese non si limita a curare, ma anche a prevenire. Al tal proposito nei prossimi giorni (14 novembre) alla stazione di Legnano sarà attivato uno spazio informativo dove fare domande e test rapidi per HIV ed Epatite C. «L’infezione è silente – afferma Rusconi -. Non ci sono sintomi caratteristici. È possibile vivere per anni senza alcun sentore. Sottoporsi al test sierologici per HIV, quindi, è l’unico modo per scoprire l’infezione. Ricordo che l’HIV distrugge le cellule CD4, indebolendo il sistema immunitario. La situazione diviene così esasperata che il corpo può essere preda di infezioni severissime, che appunto traggono vantaggio di un sistema immune non più funzionante. Prevenire è possibile così come contenere il virus».
Per maggiori informazioni consultare il sito www.epicentro.iss.it oppure il portale del Ministero della Salute dedicato all’Aids e Hiv
HIV ed Epatite C, in stazione a Legnano uno sportello per info e test veloci
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