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In vista della stagione fredda, Regione detta le regole per tamponi e mascherine in ospedali e RSA

Circolare regionale con le indicazioni sulle misure sanitarie da rispettare all'interno dei reparti più delicati, lasciando discrezionalità alla direzione sanitaria la definizione degli obblighi

tamponi coronavirus

Regione Lombardia ha inviato una nota alle Ats, Asst e Irccs contenente indicazioni e aggiornamenti per la protezione dei soggetti fragili all’interno delle strutture ospedaliere e delle Rsa. L’obiettivo è quello di mantenere alta l’attenzione raccomandando l’utilizzo di mascherine per la difesa dai virus respiratori.

«Il Covid – dichiara l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso – fortunatamente grazie ai vaccini e ai passi avanti delle cure ora convive con noi senza provocare i danni dei primi anni di pandemia. Sappiamo bene però che per alcune categorie di pazienti, come gli immunodepressi e i fragili, può ancora costituire un pericolo di vita. Per questo motivo abbiamo appena inviato una circolare ad Ats, Asst e Irccs lombardi, che prevede un’azione mirata a proteggerli quando si trovino all’interno delle strutture ospedaliere e residenziali socio-sanitarie».

«Nella nota – spiega l’assessore – ricordiamo tutte le azioni da intraprendere sia per quanto riguarda l’effettuazione dei tamponi prima di ricoveri, trasferimenti tra reparti di ospedali o in RSA e RSD, che per gestire i casi positivi tra i pazienti o gli operatori sanitari. Una particolare attenzione – conclude Bertolaso – l’abbiamo posta sull’utilizzo della mascherina che, con l’avvicinarsi della stagione autunnale ed invernale, raccomandiamo venga indossata anche dove non obbligatoria: soprattutto Pronto Soccorso e negli ambulatori dedicati a pazienti fragili».

A) CRITERI PER L’ESECUZIONE DEL TAMPONE PER SARS-COV-2 NEI PAZIENTI RICOVERATI
Nel presente paragrafo vengono fornite le indicazioni relative all’esecuzione del tampone (antigenico o molecolare) per Sars-CoV2, indipendentemente dalla valutazione clinica e dalla prescrizione di una terapia antivirale o monoclonale.
1. Ricoveri da Pronto Soccorso
a. Tutti pazienti con sindromi respiratorie e sintomatologia febbrile non altrimenti spiegabili.
b. In pazienti asintomatici al momento del ricovero in reparti in cui sono ricoverati individui immunocompromessi o a rischio di sviluppare forme più gravi di COVID-19 (in particolare ematologia, oncologia, trapianti, malattie infettive, patologie della gravidanza*) o in Terapia intensiva (senza però che il tampone ritardi – con rischio per il paziente – la presa in carico);
c. ai reparti di ostetricia, visto il maggiore rischio di complicanze per la madre ed il neonato, si rimanda alle DS le modalità di offerta tampone in relazione alle caratteristiche strutturali e organizzative dell’ospedale;

2. Test prima di procedure chirurgiche in elezione o accesso al ricovero programmato in degenza ordinaria
a. Tutti i pazienti con sintomi respiratori e/o febbrili non altrimenti spiegabili;
b. In pazienti asintomatici secondo le indicazioni dei clinici (ovvero secondo buona pratica clinica) e comunque per ricovero in reparti in cui sono ricoverati individui immunocompromessi o a rischio di sviluppare forme più gravi di COVID-19 (in particolare ematologia, oncologia, trapianti, malattie infettive*) e ai pazienti che potrebbero essere a maggior rischio di complicanze dopo l’intervento chirurgico (patologie della gravidanza, pazienti immunodepressi, terapia cortisonica, farmaci antitumorali, trattamenti con radiazioni*);
c. Per i pazienti dializzati con accesso frequente la DS individua tempistiche di ripetizione del tampone sulla base dell’andamento epidemiologico, del numero di accessi, e delle caratteristiche strutturali e organizzative dell’ospedale;
d. ai reparti di ostetricia, visto il maggiore rischio di complicanze per la madre ed il neonato, si rimanda alle DS le modalità di offerta tampone in relazione alle caratteristiche strutturali e organizzative dell’ospedale;

B) UTILIZZO MASCHERINA IN OSPEDALE E UDO SS, IN COMUNITA’ E IGIENE DELLE MANI
1 È fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socioassistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’art. 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017.
2 Nei reparti delle strutture sanitarie diversi da quelli indicati al comma 1 e nelle sale di attesa, la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria
3. Non sono previste analoghe misure per quanto riguarda i connettivi e gli spazi ospedalieri comunque siti al di fuori dei reparti di degenza.” Si specifica che al fine di prepararsi alla gestione di virus respiratori della stagione autunnale ed invernale, anche in merito ai reparti individuati al comma 2 (con particolare attenzione ai Pronti Soccorso) e negli ambulatori dedicati a pazienti fragili è raccomandato l’utilizzo della mascherina fermo restando la possibilità di modulare “in forma restrittiva” l’applicazione da parte della DS in relazione alle caratteristiche della propria struttura. In particolare per gli operatori è raccomandata nei momenti di attività assistenziali che prevedono un contatto diretto con i pazienti/ospiti/utenti.

QUI LA CIRCOLARE PER ESTESO

Redazione
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Pubblicato il 04 Settembre 2023
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