Impianti sportivi San Vittore Olona, sindaco: “Il nuovo gestore è un’espressione del nostro territorio”
La soddisfazione per il sindaco Daniela Rossi che ha seguito in prima persona con l'Amministrazione il tanto dibattuto contratto di partenariato pubblico e privato
Pietro Belfanti presidente e socio unico della società Ron De Granito nuovo gestore degli impianti sportivi ha incontrato le società sanvittoresi per parlare della riapertura degli impianti. Una notizia che riporta il buon umore nel mondo dello sport. Ed è una soddisfazione per il sindaco Daniela Rossi che ha seguito in prima persona con l’Amministrazione il tanto dibattuto contratto di partenariato pubblico e privato, siglato dall’ex Amministrazione comunale nell’aprile del 2019, proprio a fine mandato.
Nello specifico la società Ron De Granito, legata alla realtà calcistica Mocchetti di San Vittore Olona, in questi giorni estivi ha preso il posto di Sport + nell’ambito della gestione degli impianti sportivi Ppp. «Belfanti – spiega il primo cittadino – rappresenta un’espressione del nostro territorio e siamo sicuri di riuscire a trovare la giusta collaborazione, allineati sull’obiettivo comune di dare un servizio alla comunità al di là e oltre qualsiasi polemica come risposta alle criticità che sono sorte in questi anni».
Di seguito la nota a firma dell’Amministrazione Rossi
Siamo alla conclusione di un percorso lungo che parte dal 2016, un percorso complesso che ha visto il passaggio di diverse Amministrazioni. La precedente nella fase di stesura del contratto e di aggiudicazione della gara, la nostra nella fase di esecuzione dei lavori e di inizio della gestione. In questi anni complicati è risultato anche necessario chiarire alcuni elementi del contratto non appieno condivisi e derivanti da discrasie tra il contratto e il piano di manutenzione quali ad esempio l’approntamento della manutenzione ordinaria e di quella straordinaria da parte del gestore / manutentore in merito alla totalità dei cespiti.
Inoltre, in questi anni si sono verificate emergenze che sicuramente hanno inciso sulle tempistiche e sull’andamento dell’esecuzione. Per primo il Covid che è stato elemento di sospensione dei lavori, successivamente la spirale inflazionistica soprattutto in campo energetico. Queste problematiche sono state affrontate in maniere duplice. Da una parte l’interpretazione del contratto attraverso l’addendum, dall’altra il riequilibrio del piano economico finanziario anche attraverso i lavori di riqualificazione energetica al fine di rendere l’impianto più rispondente alla nuova situazione di aumento dei costi dell’energia. Il percorso è stato estremamente complesso e tortuoso anche in considerazione dell’obbligo che è ricaduto sull’Amministrazione di risolvere il rapporto con il vecchio gestore per motivi riguardanti la presentazione di garanzie previste nel contratto.
Siamo molto lieti che l’ATI abbia proposto la società del geom. Belfanti come nuovo gestore perché rappresenta un’espressione del nostro territorio e siamo sicuri di riuscire a trovare la giusta collaborazione, allineati sull’obiettivo comune di dare un servizio alla comunità al di là e oltre qualsiasi polemica come risposta alle criticità che sono sorte in questi anni.
Per quanto riguarda la critica emersa in Consiglio sul fatto che negli anni scorsi non siano state previste varianti in merito all’efficientamento energetico è necessario considerare quanto segue:
1- Le varianti sono regolate dall’art. 9 del contratto che prevede che non devono essere determinate dal verificarsi del rischio di costruzione. Pertanto è impossibile rispondere astrattamente perché vanno valutate concretamente, se presentate.
2- Non sono state presentate all’Amministrazione specifiche varianti sul tema a suo tempo;
3- Le problematiche che nel tempo erano sorte riguardavano cespiti non oggetto di lavori di riqualificazione; tali cespiti avrebbero dovuto essere consegnati in buono stato al gestore come prevede il contratto mentre si sono rivelate già ammalorate da molto tempo costringendoci a intervenire per sanare quella carenza.Una volta scelto il PPP come strumento da utilizzare, molto meglio sarebbe stato se il contratto originario avesse previsto l’inserimento di tutti i lavori in modo da eliminare i problemi di competenze e di responsabilità che hanno reso drammatica la gestione degli impianti. Ricordiamo come il canone di leasing rientrando nella spesa corrente non veniva conteggiato nel patto di stabilità. Voler contenere il canone in 70000 euro ha dato vita a un PPP “spezzatino” poiché con quella rata si è intervenuti solo su alcune strutture del centro sportivo tralasciandone altre rimaste ancora a carico del Comune; questa mancata uniformità è alla base di tutte le problematiche successive.
Siamo sicuri di aver messo la parola “fine” a una situazione “pasticciata”, nell’ottica di un nuovo rilancio dei nostri impianti sportivi con competenze chiare e rapporti franchi e sereni scongiurando il pericolo di chiusura delle strutture. Quattro anni di incertezza e di fatica ci rendono ancor più soddisfatti del bel risultato che, attraverso mille difficoltà, abbiamo “portato a casa”.
L’Amministrazione sanvittorese
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