Pronto soccorso Legnano, con l’influenza 200 accessi al giorno e anche 5 giorni prima del ricovero
Lavoratori e rappresentanti delle Rsu tornano a chiedere più personale. Il caso trattato in una lettera dal prof. Antonino Mzzzone: "Il problema è l’inumanità di questa situazione che, di fatto, aumenta il rischio clinico e crea disagio in una fascia di popolazione anziana"
Con il picco influenzale anticipato rispetto al solito, il pronto soccorso di Legnano ‘viaggia’ sui 200 accessi al giorno. Un numero importante che sta ancora una volta mettendo a dura prova il personale sanitario già ridotto all’osso e stremato dopo il lungo periodo pandemico. Nel post emergenza sanitaria, a Legnano come in altri nosocomi, non c’è stato un momento di tregua per medici, infermieri, operatori sanitari e così in tanti hanno deciso di lasciare la professione oppure di trasferirsi in strutture private. Come spesso si sente raccontare da chi prova a resistere non solo in pronto soccorso, ma in generale nei reparti dell’Asst Ovest Milanese, tutti «fanno salti mortali ed è tanta, tantissima la stanchezza».
In questi giorni prenatalizi in cui l’influenza sta circolando in maniera massiccia si è aggiunto un altro problema: i posti letto e le attese. La vicenda è stata trattata dal prof. Antonino Mazzone, direttore sia del Dipartimento di Medicina Interna, sia quello di Area Medica e Continuità Assistenziale per la ASST Ovest, in una lettera pubblicata dalla rivista online Quotidiano Sanità: «Molti pazienti in queste condizioni arrivano al PS e spesso attendono tre cinque giorni per poter essere ricoverati. Il problema è l’inumanità di questa situazione che, di fatto, aumenta il rischio clinico e crea disagio in una fascia di popolazione anziana, che andrebbe protetta e coccolata per tutto quello che ha fatto per il paese – un passo del testo – . I dati OCSE dimostrano in maniera inoppugnabile, non solo che siamo i meno finanziati, rispetto ad altri paesi, ma che il numero di posti letto rappresenta il vero problema del nostro Paese. Dai dato OCSE Health at a Glance 2021 i posti letto in Italia sono il 3,0 per 1000 abitanti (previsti ma spesso non attivati), in Germania 8.0 per 1000 abitanti, in Francia 6.4 per 1000 abitanti, la media Europea e 5.0 per 1000 abitanti. Come possiamo affrontare il problema del PS se, una volta visitato il paziente, lo stesso rimane li perché mancano i letti per poterlo ricoverare?»
Spesso e volentieri in pronto soccorso sono segnalati 30 pazienti in attesa di ricovero al giorno. E i tempi, secondo quanto raccontato da lavoratori e utenti, sono decisamente lunghi. Accade quindi che i posti letto in pronto soccorso si trovino di frequente al limite. Emerge di conseguenza la necessità di tenere i pazienti sulle barelle delle ambulanze più del tempo dovuto. E proprio considerato l’incremento delle chiamate, Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza) ha dato il permesso ai soccorritori di lasciare il paziente in carico al pronto soccorso sulla barella del mezzo. L’intento è quello di «garantire ai cittadini una risposta il più possibile tempestiva» rendendo l’équipe dell’ambulanza «disponibile per una nuova missione».
L’unica nota positiva è che secondo l’ultimo rapporto InfluNet, emesso dall’Istituto Superiore di Sanità, il trend riguardante i casi da simil-influenzali (ILI) in Italia si sta arrestando. Nella 49° settimana, l’incidenza è stata pari a 15,5 casi per mille assistiti (16,0 nella settimana precedente). Tra le più colpite, le fasce di età pediatriche e in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui l’incidenza è pari a 50,6 casi per mille assistiti. (49,8 nella settimana precedente).
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