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Influenza, corre veloce tra i bambini, il picco è atteso per Natale: «Vaccinatevi»

La Campagna antinfluenzale è rallentata e il contagio è così veloce da far anticipare la previsione del picco influenzale a dicembre anziché a gennaio. I più colpiti sono i bambini. Il microbiologo di Legnano Pierangelo Clerici consiglia di vaccinarsi

influenza

L’influenza sta correndo veloce e va a colpire in partiolar modo bambini e fragili. Un fatto inevitabile visto il ritorno alla normalità ed ai contatti sociali negati durante gli anni della pandemia, dove le restrizioni avevano limitato la diffusione di virus. Un andamento in continua ascesa che, seppur intuibile sta destando qualche preoccupazione perchè da una parte c’è una lenta Campagna antinfluenzale e dall’altra un contagio così veloce da far anticipare la previsione del picco influenzale a dicembre anziché a gennaio. Ed è proprio in questo contesto che Pierangelo Clerici direttore U.O. Microbiologia ASST Ovest Milanese, nonché presidente Amcli, invita a far vaccinare i più piccoli e le persone fragili contro l’influenza stagionale.

Secondo l’ultimo bollettino di InfluNet (il sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e virologica dell’influenza) nella 45° settimana del 2022, infatti, l’incidenza è pari a 6,6 casi per mille assistiti (4,8 nella settimana precedente) in Lombardia sono 10,8 casi e l’incidenza sale 30 per mille in età tra zero e 4 anni. «Si intensifica la circolazione dei virus influenzali, anche se a far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali, in queste prime settimane di sorveglianza, hanno concorso anche altri virus respiratori – si legge nel bollettino -. Colpiti maggiormente le fasce di età pediatrica e in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui si osserva un aumento dell’incidenza pari a 19,6 casi per mille assistiti in Italia, sono invece il 30 per mille in Lombardia».

Vista la situazione sorge spontaneo chiedersi: ma c’è la possibilità che si creino focolai influenzali rilevanti? «Si. In queste ultime due stagioni invernali sono state poche le persone esposte a virus respiratori stagionali – spiega il microbiologo -. A fronte di ciò l’immunità della popolazione potrebbe esser diminuita. Maggiormente a rischio sono i più piccoli il cui sistema immunitario è in formazione. In questi anni i bambini sono stati isolati… fortemente protetti come tutti noi. Perciò il loro sistema, meno “esperto” rispetto a quello di un adulto, non ha combattuto e infine eliminato i virus anche con l’aiuto dei vaccini».

La vaccinazione annuale contro l’influenza resta uno strumento fondamentale? «Certamente. La Campagna vaccinale non va sottovalutata. In questo momento c’è poca chiarezza: andiamo verso la normalità, ma il virus Covid-19 non è scomparso, i non vaccinati sono stati rintegrati nei posti di lavoro con una forzatura inutile e l’influenza si affaccia preponente. Troppe informazioni discordanti. Ma non perdiamoci in labirinti inesistenti: anche in questo caso, basta usare il buon senso. Siamo riusciti a capire come convivere con il Coronavirus e sappiamo quando usare la mascherina. Adesso basterà solo ricordarci che la vaccinazione antinfluenzale è utile soprattutto per bambini e fragili: due categorie maggiormente esposte a infezioni virali respiratorie».

Sarà un inverno impegnativo? «Probabilmente si. I dati segnalano che siamo già ad un livello avanzato dell’epidemia influenzale rispetto non solo al 2021, ma anche agli anni pre- pandemia. Siamo a un livello di incidenza che solitamente si riscontra intorno alla prima settimana di gennaio. Diciamo che siamo in anticipo di quasi 2 mesi. Proprio causa della limitata circolazione dell’influenza negli ultimi due anni la diffusione potrebbe essere superiore rispetto agli anni pre-pandemici. E visto che la curva epidemica sta già salendo in maniera importante il picco influenzale è previsto verso le feste di Natale».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Novembre 2022
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