Una semplice applicazione capace di allertare soccorritori e cittadini per attivarli nel pronto intervento in caso di arresto cardiaco è ancora oggi impossibile da attivare in Lombardia. Eppure, come ricorda Mirco Jurinovich presidente di SessantamilaVitedaSalvare AltoMilanese, Dae repondER è un’app operativa dal 2017 in Emilia Romagna e «messa a disposizione per tutte le Regioni italiane. L’unico ostacolo nella sua attivazione in Lombardia sono i decreti attuativi che il Ministero della Salute tarda ad approvare. E così passa il tempo e nel contempo vengono negate possibilità di sopravvivenza…perchè in caso di arresto cardiaco ogni minuto è vita».

Il cerrese, da anni impegnato nella diffusione del defibrillatoresemi automatico, è intervenuto sul tema a seguito dei due casi di arresto cardiaco registrati oggi, mercoledì 16 novembre: uno a Nerviano l’altro a Cerro Maggiore. Riferendosi all’episodio accaduto sul territorio cerrese Jurinovich ha affermato con amarezza: «Ero a 500 metri di distanza, stavo andando al lavoro, se fosse già attiva l’app integrata con il 118 sarei potuto intervenire subito».

L’applicazione consente a chiunque sia registrato di essere allertato, nel caso in cui la Centrale Operativa 118 identifichi un sospetto arresto cardiaco nell’area per cui l’utente ha dato la disponibilità a intervenire. E permette, inoltre di localizzare il Dae più vicino, per poterlo recuperare. «Quanti arresti cardiaci dovremo ancora contare prima che venga attivata anche in Lombardia Dae repondER? Questo sistema di “allertamento” può aiutarci a salvare vite».

Nell’attesa Jurinovich ha segnalato l’applicazione Progetto Vita realizzata dall’associazione per permette a tutti di partecipare in modo attivo alla rete di mutuo soccorso per i casi di emergenza cardiologica.