In ospedale a Legnano visite ai pazienti ancora limitate dalla prudenza per un virus che corre sempre sul territorio
Una decisione detta dalla necessità, in ambienti sensibili, per evitare problemi ai malati cronici e agli operatori sanitari
All’inizio di giugno era stato tolto l’obbligo dell’uso della mascherina. Un modo per mettere un punto fermo alla pandemia e dall’altra per rispondere a una richiesta di responsabilizzazione collettiva. Purtroppo, in molti non hanno colto l’invito alla prudenza e il contagio continua così a diffondersi, anche in luoghi sensibili come le strutture sanitarie. Prtanto, in reparti ospedalieri, come la Medicina di Legnano, guidata dal prof. Antonino Mazzone, le visite restano limitate e subordinate al permesso del medico. Vengono comunque garantiti i colloqui con i famigliari dei pazienti in orari definiti e nella sala esterna, antistante il reparto. L’intento è evitare ulteriori situazioni a rischio, a causa di visitatori «poco attenti».
Il virus Sars-Cov2 continua a correre. Fa meno paura in quanto la malattia risulta meno “cattiva”, tuttavia resta una minaccia per i malati cronici. Come nel resto della Lombardia, a Legnano, continuano ad aumentare i ricoveri. Al momento, il reparto Tenda e i letti Covid di Infettivologia (20 posti) sono affollati.
Omicron 5 (l’attuale variante in circolazione) ha infettato anche operatori sanitari. Situazione che ha comportato turni, definiti dagli interessati, «estenuanti e infiniti». Sono passati più di due anni dall’inizio della pandemia. Oggi il personale sanitario deve indossare ancora la tuta oppure il camice idrorepellente per avvicinarsi ai pazienti, «un lavoro difficile da sopportare sul piano fisico e umano», commentano in ospedale.
La situazione non appare allarmante come prima, ma preoccupa per la mancanza di personale sanitario (il numero di medici, infermieri e operatori sanitari è sempre inferiore rispetto alla domanda). A questo motivo di tensione si aggiunge l’incognita sugli sviluppi del virus nel periodo invernale.
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