“Il virus sta diventando endemico e impareremo a conviverci come con il raffreddore”
Dopo due anni di emergenza, il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso vede la luce in fondo al tunnel. In piena nuova ondata, la situazione è meno grave e preoccupante
« Io credo che ci aspetti un autunno relativamente tranquillo. Il virus ci sarà, ma sta diventando endemico e potremo conviverci». Il moderato ottimismo è del direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso. Leggendo i grafici dell’andamento pandemico, compresa l’ultima risalita della curva dei positivi, è fiducioso che il peggio sia ormai alle spalle: « Ottimismo sì ma sempre moderato. – precisa il direttore sanitario – non sappiamo ancora tutto di questo virus e le persone più fragili devono continuare a proteggersi».
OMICRON PIU’ CONTAGIOSO MA MENO AGGRESSIVO
L’ultima ondata pandemica, che stiamo vivendo proprio in questi giorni, dimostra che Omicron sta circolando e che è molto infettivo : « Tra il 28 giugno e il 4 luglio abbiamo avuto 6368 nuovi positivi in provincia di Varese. Ed è un dato molto sottostimato perché si registra un aumento di test fai da te che non vengono poi registrati. E questo è un problema perché così non possiamo attuare il tracciamento e perdiamo di vista la diffusione virale. Le curve epidemiche, realizzate con i dati che abbiamo, indicano che entro una decina di giorni potremo arrivare al picco. L’occupazione dei letti negli ospedali, però, è tranquillizzante: oggi la gran parte dei degenti positivi è arrivato in ospedale per altre patologie e ha scoperto il contagio. Le difficoltà respiratorie sono minime. Ma ci sono. Io credo che questo virus sta raggiungendo l’apice della sua evoluzione: è diventato molto contagioso ma meno aggressivo, non attacca più le vie aeree basse, nella stragrande maggioranza dei casi. Così diventerà endemico e dovremo conviverci. Un po’ come facciamo con il virus del raffreddore che fa parte della stessa famiglia».
MA OCCORRE ANCORA CAUTELA
Che non sia ancora un “liberi tutti”, però, è dovuto al fatto che questo nuovo virus ha ancora delle parti da analizzare soprattutto il legame con la risposta immunitaria che a volte scatena: « Grazie ai vaccini, abbiamo una copertura anticorpale più elevata ma non possiamo definirla totale. Infatti sentiamo dire che questo virus li “buca”. Il fatto è che i vaccini sono stati studiati per proteggere dalla proteina “spike”. Ma il virus ha 4 diversi tipi di proteine, non solo la spike. Quindi la barriera che si innalza può non essere totale, ma è certamente valida. Chi rimane contagiato, chiaramente, sviluppa una protezione più elevata rispetto a chi ha fatto solo il vaccino. È come se avesse fatto un “superbooster” che riguarda tutte e 4 le proteine».
L’invito a vaccinarsi, nonostante la situazione sia migliorata, rimane valido per chi è fragile o immunodepresso: « Non dobbiamo rimandare in attesa che arrivino le dosi costruite su Omicron – spiega il dottor Catanoso – oggi i vaccini sono una misura validissima. Nel mondo sono state fatte miliardi di vaccinazioni e gli eventi avversi sono stati pochissimi. Bisogna avere fiducia nella bontà di questo scudo protettivo e non pensare, nemmeno, di rinviare all’autunno. Non ha senso pensare che le vaccinazioni lo indeboliscano: il nostro sistema immunitario è sollecitato continuamente da virus e batteri ed è sempre attivo».
IL SARS COV2 NON E’ PIU’ UNA MINACCIA?
Il SarsCoV2 non è più una minaccia? « Non lo è più come prima – afferma in modo ottimistico il dottor Catanoso – grazie ai vaccini il nostro corpo riconosce il virus, inoltre abbiamo medicinali e terapie efficaci che prima non c’erano. Poi ci potrà essere sempre il caso grave, ma anche di influenza, purtroppo, si muore. Le statistiche mostrano ancora un numero elevato di decessi: per questo invito i più fragili a continuare a mantenere mascherine e distanze e a sottoporsi alla quarta dose di vaccino».
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