Mascherine si o no? Il microbiologo legnanese Clerici: «Non servono le raccomandazioni, basta usare il buon senso»
Allentate le restrizioni tra i protocolli per evitare la diffusione, il dr. Clerici invita comunque a usare attenzione in situazioni di permanente criticità
Con il mese di maggio si sono allentate le disposizioni anti-Covid e le mascherine sono per lo più «raccomandate» tranne in alcuni ambienti al chiuso, come quelli sanitari, dove permane l’obbligo. Una sorta di invito, all’uso del dispositivo, formulato dal Ministero della Salute e dal Ministero della Funzione Pubblica che fa storcere il naso al microbiologo Pierangelo Clerici presidente Amcli che preferisce esortare le persone ad «usare il buon senso». Soprattutto perchè, in questo momento, «è giusto cercare di normalizzare la presenza del virus Sars-Cov2 allentando le regole. ma appare altrettanto importante dare indicazioni sensate». E quel «raccomandate è un segno di incertezza che stona e non serve».
Leggendo le disposizioni, poi, saltano all’occhio alcune incongruenze come ad esempio l’uso della mascherina sui mezzi pubblici e non sui taxi. Oppure il no all’uso del dispositivo durante la messa: «Anche qui dipende, se la chiesa è affollata appare logico metterla». Insomma, c’è un po’ di confusione. Secondo Clerici, mancano alcuni consigli: «La mascherina, ormai. abbiamo imparato ad usarla. Sappiamo che in situazioni di forte affollamento è utile indossarla. Ma forse non tutti sanno che risulta altrettanto utile negli ascensori: spazi piccoli con tanto transito di persone. Ma è anche consigliabile per coloro che lavorano tutto il giorno a contatto con il pubblico: durante la giornata senza rendersene conto si ritrovano ad avere contatto con un numero importante di clienti». Usare il buon senso significa anche usare la mascherina qualora si abbia un «lieve raffreddore o il sospetto di esser a rischio: è un semplice segno di responsabilità verso l’altro, oltre che verso se stessi».
Allentare le regole è comunque positivo: un modo per capire il «vero valore della vaccinazione che ha già dimostrato la sua efficacia visto il basso numero di ricoveri che stiamo registrando in questi giorni – spiega Clerici -. Un valore, quello della copertura vaccinale, che si potrà già verificare alla fine di maggio ed avrà una valenza maggiore in autunno».
Previsioni per il prossimo inverno? «Nessuno ha la sfera di cristallo – afferma sorridendo il microbiologo -. Di certo ci sarà un aumento endemico delle sindrome respiratoria. Ma con la complicità del vaccino non dovremmo più assistere a situazioni critiche». Quindi l’unica cosa certa è che la mascherina resterà nella quotidianità di tutti i giorni soprattutto nella stagione fredda. Dopotutto, per molti, è risultato un dispositivo utile per evitare i tipici malanni invernali».
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