«Lottiamo per una miglior qualità delle cure e condizioni di lavoro più umane». Ad affermarlo con forza una decina di infermieri e operatori sanitari di Legnano presenti questa mattina, venerdì 28 gennaio, allo sciopero organizzato da Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, sotto il Pirellone, a Milano.

Una protesta annunciata già da diverso tempo e voluta fortemente dai lavoratori che più volte hanno segnalato come «la situazione, soprattutto nei pronto soccorso, è insostenibile». La mancata erogazione dell’indennità infermieristica non è il solo motivo per cui gli infermieri stanno scioperando. Sui cartelli esposti dai manifestanti si leggeva infatti: “Non eroi ma professionisti” e anche “Stipendi dignitosi”.

«Gli infermieri in questi due anni hanno stretto i denti e sono andati avanti malgrado fossero stremati fisicamente e psicologicamente – dichiara Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind -. Gli infermieri ancora una volta portano il peso e pagano le conseguenze del disastro organizzativo che si sta delineando, complice l’impennata dei contagi e una buona dose di mancate decisioni. Queste alcune delle ragioni per cui la categoria che rappresento è in stato d’agitazione da novembre scorso e sciopererà in questo mese. Un grido di dolore che non possiamo non far sentire, a maggior ragione dopo che l’esecutivo ha ignorato completamente le nostre istanze in legge di Bilancio. Gli infermieri sono professionisti e non missionari volontari. I loro sono obblighi contrattuali, ma devono essere adeguatamente compensati con giusti stipendi e dignitose condizioni di impiego».