Pronto soccorso di Legnano, la denuncia dei sindacati: «Ritmi insostenibili»
A pochi giorni dal Natale Giovanni Migliaccio della segreteria territoriale NurSind Milano ha inviato alla direzione dell'azienda Ospedaliera una lettera per segnalare le criticità che quotidianamente avvengono al pronto soccorso
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«Ritmi insostenibili» per gli operatori del pronto soccorso di Legnano che, attraverso le parti sindacali, lamentano una vera e propria carenza di organico. A pochi giorni da Natale, Giovanni Migliaccio della segreteria territoriale NurSind Milano ha inviato alla direzione dell’azienda Ospedaliera una lettera per segnalare le criticità che quotidianamente vivono medici, infermieri e operatori sanitari del pronto soccorso. Lavoratori impegnati in prima linea sul fronte dell’emergenza e urgenza che, durante la pandemia ancora in corso, si trovano a «dover affrontare carichi di lavoro estenuanti». A fronte di ciò, i sindacati lamentano una «evidente» carenza di organico e una mancata «azione di rinnovamento».
Da una parte, quella descritta, è una situazione di criticità che stanno vivendo diverse realtà ospedaliere e per la quale vanno certamente trovate soluzioni adeguate ad un sistema sanitario pubblico. Dall’altra, per i lavoratori legnanesi, che hanno sulle spalle due anni di fatica, sta diventando difficile resistere alla pressione. Nel caso di Legnano non gioca a favore il fatto che la struttura sanitaria sia un importante punto di riferimento sia per le urgenze e che per il Covid. E non a caso il pronto soccorso viene definito dagli stessi operatori una «vera trincea» in questo periodo di emergenza.
Il “nodo” da sciogliere, per i sindacati, non è solo l’implementazione del personale, ma anche la mancanza di posti letto a causa del Coronavirus. Ormai, i pazienti Covid restano ricoverati per molto tempo a sfavore di quelli non Covid. Ciò comporta che ad “ondate” avvenga un aumento di pazienti che, in attesa di ricovero, restano allettati al pronto soccorso: un problema rimasto irrisolto. «Le criticità lavorative e assistenziali sono ormai insostenibili – afferma il sindacalista -. L’esiguità di organico diventa maggiormente evidente con l’aumento dei tempi di permanenza dei pazienti in pronto soccorso a causa della riduzione dei posti letto. Una condizione lesiva per il benessere del paziente ed espone il personale anche ad un elevato rischio di aggressioni». La richiesta è quella di «ristabilire delle condizioni di lavoro e assistenziali adeguate».
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