Tamponi per cene e scambi di auguri, il microbiologo Pierangelo Clerici: «Una follia»
Il Laboratorio dell'Ospedale di Legnano in questi giorni ha superato la soglia di mille tamponi al giorno: un numero che rappresenta il limite massimo. I tamponi devono farli sicuramente i non vaccinati, ma «non chi non ha sintomi e ha fatto le prime due dosi»
C’è chi è impegnato a fare l’ultimo acquisto da mettere sotto l’albero di Natale e chi a far code per un tampone che dia un “lascia passare” per cene e scambi di auguri. Una vera e propria corsa al test che sta diventando, per il microbiologo legnanese Pierangelo Clerici, «una follia».
Il Laboratorio dell’Ospedale di Legnano in questi giorni ha superato la soglia di mille tamponi al giorno: un numero che per la microbiologia legnanese rappresenta il limite massimo (in alcuni centri Hub se ne analizzano anche 3000). «Siamo arrivati a processare 1200 tamponi in un solo giorno e anche oggi (22 dicembre) superiamo i mille – spiega il dr. Clerici alla guida della Microbiologia dell’Asst Ovest Milanese -. Questa corsa al tampone non ha senso e noi fatichiamo a tenere il ritmo: è da due anni che le macchine vanno in continuazuine e i microbiologi lavorano senza tregua. Non sappiamo fino a quando il sistema reggerà. Non sarebbe stato meglio effettuare una chiusura durante le festività?».
Le farmacie sono prese d’assalto tanto che alcune, anche a Legnano, hanno fissato appuntamenti solo a partire dal mese di gennaio. I laboratori di microbiologia continuano a processare tamponi e nel contempo gli esperti sconsigliano i test fai da te «perché molte persone non sono in grado di eseguire un prelievo naso orofaringeo in autonomia». Un quadro della situazione che secondo il dr. Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiani e della Federazione italiana società scientifiche di laboratorio, è frutto di paradossi e disinformazione. «Chiariamo bene che i vaccinati possono infettarsi, ma sono protetti al 90% dalla malattia Covid-19 con sintomi gravi: questo è un dato di fatto. A mio parere, non è necessario che i vaccinati con 2 o 3 dosi si sottopongano al test prima di incontrare i familiari: non vedo perchè si debba effettuare un tampone quando non si hanno sintomi. Tutt’al più bisogna prestare attenzione quando in famiglia c’è la presenza di una persona fragile, ma anche in questo caso lo strumento migliore resta il distanziamento e la mascherina».
I tamponi devono farli sicuramente i non vaccinati. E di fronte all’ipotesi che anche vaccinati debbano effettuare tamponi per partecipare ad eventi, il dr. Clerici afferma: «Non ha senso. E’ come se le persone vaccinate e con green pass, che rappresentano la maggioranza del paese, debbano proteggere i no vax. Un conto sono coloro che per questioni di salute non possono sottoporsi al vaccino, un altro è chi non vuole farlo perchè ha paura». Per quanto riguarda i dubbi su tamponi molecolari e test salivari, il microbiologo legnanese torna sul tema, sottolineando ancora una volta che «quello molecolare resta il più sicuro e permette anche di identificare le eventuali varianti attraverso il sequenziamento. Questo non è possibile, per esempio, con i test rapidi (antigenici). Ricordo poi che non esistono test salivari rapidi certificati in Italia».
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