La Camera dà il via libera ai Dae, Jurinovich: «Una battaglia di civiltà durata più di 10 anni»
Dalla Camera è arrivato il via libera definitivo alla legge sulla diffusione dei defibrillatori. Una notizia di questi giorni accolta con entusiasmo da Mirco Jurinovich presidente di Sessantamilavitedasalvare Alto Milanese
Dalla Camera è arrivato il via libera definitivo alla legge sulla diffusione dei defibrillatori. Una notizia accolta con soddisfazione da Mirco Jurinovich, presidente di Sessantamilavitedasalvare Alto Milanese, realtà del territorio che si è battuta fortemente per questo traguardo. Sono stati necessari 7 diversi disegni di legge, presentati in Parlamento negli ultimi 13 anni, per riuscire ad arrivare all’approvazione definitiva, in sede legislativa, della norma che promuove l’utilizzo e la diffusione dei defibrillatori. La legge prevede lo stanziamento di due milioni di euro e il posizionamento dei dispositivi salvavita nelle sedi delle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti e con servizi aperti al pubblico, nei mezzi di trasporto, nelle scuole e nelle università.
«Questa è una legge capace di contrastare efficacemente le 60.000 vittime causate ogni anno in Italia dall’arresto cardiaco improvviso , aumentate a più di 100.000 nel 2020 in conseguenza della pandemia (fonte: New England Journal of Medicine, ndr) – afferma Jurinovich -. Nonostante i frontespizi dei ddl riportassero chiaramente questi drammatici numeri e le soluzioni per ridurre drasticamente i decessi, riconoscendo come unica terapia efficace la defibrillazione precoce, questa patologia non ha mai sollevato un adeguato allarme sociale».
Come ricorda Jiurinovich dopo l’unanime approvazione della Camera il 30 luglio 2019, il ddl è stato assegnato alla 12a commissione igiene e sanità del Senato per quella che doveva essere una «mera formalità legislativa ma che si è trasformata in una inaccettabile odissea lunga 2 anni». Finalmente il provvedimento è stato approvato alla Camera, dov’era tornato a seguito di alcune modifiche, il 28 luglio scorso «rendendo operative- precisa il presidente della Onlus – alcune importanti intuizioni avute più di 20 anni fa da Daniela Aschieri e dal prof. Alessandro Capucci che, primi in Europa, avevano avviato un progetto di defibrillazione pubblica a Piacenza: la liberalizzazione dell’uso del defibrillatore in tutti gli uffici della Pubblica Amministrazione, scuole comprese, e sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza, introduzione per le centrali 118 di una applicazione che permetterà di attivare una rete di soccorso sociale e di individuare i defibrillatori più vicini al luogo dell’evento».
Da oggi, in poi, nelle scuole si potranno svolgere attività di formazione e ogni cittadino «potrà usare il Dae liberamente – conclude Jurinovich -. Una battaglia di civiltà durata più di 10 anni, portata avanti con gradi sforzi e caparbietà, grazie anche al supporto dell’onorevole Riccardo Olgiati che ha creduto nel progetto sin dal primo giorno della sua elezione. Consapevoli che questa legge consentirà di quadruplicare le percentuali di sopravvivenza dei soggetti colpiti e di portare contemporaneamente un significativo risparmio della spesa sanitaria, il pensiero va alle migliaia di vite sfuggite via a causa della mancanza di un fondamentale strumento al quale la politica, in passato, non ha saputo dare il giusto peso».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.