Covid, sintomi della malattia quasi unicamente tra i non vaccinati. Il grafico dell’Istituto Superiore di Sanità
Il numero di pazienti covid con sintomi è esiguo tra coloro che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino e quasi assente tra coloro che hanno completato entrambi i cicli
Tra i numeri e le tabelle contenute nell’ultimo bollettino sull’andamento della pandemia redatto dall’Istituto Superiore di Sanità c’è un grafico che meglio di qualunque spiegazione ci racconta dell’efficacia che i vaccini stanno dimostrando nella lotta a Covid-19.
Si tratta dei dati che riguardano i malati di Covid19 che hanno sviluppato dei sintomi confrontati con il loro stato vaccinale, ovvero quanti di coloro che in questi mesi hanno riportato dei sintomi dovuti all’infezione da SarsCov-2 erano vaccinati o meno.
Il grafico
Il dato restituito da questa analisi è chiarissimo.
Il numero di pazienti covid con sintomi è esiguo tra coloro che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino e quasi assente tra coloro che hanno completato entrambi i cicli di vaccinazione. Gli unici che continuano a sviluppare sintomi dopo l’infezione sono coloro che non sono stati vaccinati.
Sono dati che dovranno continuamente essere monitorati per via delle tante variabili che entrano in gioco nella lotta al virus: dallo sviluppo di varianti in grado di evadere parzialmente la risposta immunitaria da vaccino a vaccini che comunque non hanno il 100% delle capacità di escludere rischi. Il messaggio, tuttavia, è netto: la campagna vaccinale sta dando dei buoni risultati ora non resta che completarla il più presto possibile.
Un aspetto che qualche giorno fa era stato sottolineato anche da Francesco Dentali, direttore del dipartimento di medicina generale dell’ospedale di Circolo di Varese, che osserva come tra i pazienti ospedalizzati a Varese vi siano quasi unicamente persone che non hanno ricevuto la copertura vaccinale.
La specifiche del grafico redatto dall’istituto Superiore di Sanità
Sono classificati come non vaccinati tutti i soggetti notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2 che non hanno mai ricevuto una dose di vaccino SARS-CoV-2 o che sono stati vaccinati con prima o mono dose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria
completa al vaccino. Considerando che il periodo di incubazione (il tempo che intercorre tra il primo contatto con il virus e la manifestazione dei sintomi della malattia) dell’infezione da SARS-CoV2 può richiedere fino a 14 giorni, è anche possibile che questi casi, abbiano contratto l’infezione prima della vaccinazione stessa.Sono classificati come vaccinati con ciclo incompleto tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV-2 e che hanno ricevuto solo la prima dose di un vaccino che prevede una seconda dose a completamento del ciclo vaccinale (vaccini Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca) almeno 14 giorni prima della diagnosi stessa. Si evidenzia che un ciclo di vaccinazione incompleto fornisce una protezione inferiore rispetto ad un ciclo di vaccinazione completo.
Sono classificati come vaccinati con ciclo completo tutti i casi notificati con una diagnosi confermata di infezione da virus SARS-CoV2documentato dopo 14 giorni dal completamento del ciclo vaccinale (quindi 14 giorni dal completamento della seconda dose per i vaccini Pfizer-Biontech, Moderna e AstraZeneca o 14 giorni dal completamento dell’unica dose per il vaccino Janssen/Johnson&Johnson).
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